Dall’ultimo rapporto dell'Istat emerge che nel 2022 in Italia si sarebbero celebrati circa 189.140 matrimoni, pari ad un +4,8% sul 2021 e un +2,7% sul 2019, anno precedente la crisi pandemica, durante la quale molte coppie avevano rinviato le nozze. Matrimonio.com, portale di riferimento del settore nuziale in Italia e parte del gruppo internazionale The Knot Worldwide, analizza il fenomeno in numeri. Se si considera che il costo medio delle nozze nel Belpaese è di 21.090 euro (escluso il viaggio di nozze), si può dire che il settore dei matrimoni genera valore per approssimativamente più di 3,5 miliardi di euro annui. Se si aggiunge, però, la spesa per il viaggio di nozze, il valore subisce un’impennata: raggiungendo circa 4 miliardi di euro nel caso in cui si scelga una meta nazionale; superando i 4,5 miliardi di euro per una destinazione estera (che secondo Il Libro Bianco del Matrimonio, si dimostra l’opzione preferita da 4 coppie su 5, ovvero dal 78% degli italiani).
L’Italia risulta, tra tutti i Paesi analizzati, quello più legato alla tradizione con il 62% degli italiani che non rinuncia al rito in Chiesa contro un restante 36% che opta per la cerimonia civile. Inoltre, nel 96% dei matrimoni cattolici le coppie scelgono un rito completo con la messa, e soltanto un 4% opta per un rito religioso abbreviato che dura circa 20 minuti e non prevede l’eucaristia. Numeri che attestano che i matrimoni con rito religioso godono di buona salute, anche se, in base agli ultimi dati Istat, nel 2022 sono diminuiti lievemente (-5,6%) rispetto al periodo pre-pandemico. In confronto al 2021, invece, questo tipo di celebrazioni resta pressoché invariato (-0.5%).
La situazione in Spagna e in Francia si capovolge: sono le cerimonie civili a guadagnare terreno rispetto a quelle religiose, finendo per diventare prevalenti (nella nazione iberica il 60% opta per il rito civile rispetto al 36% che resta ancorato alle tradizioni religiose, mentre nel Paese transalpino è il 59% a scegliere il matrimonio in Comune rispetto al 39% che non rinuncia alla cerimonia religiosa).
(Per maggiori informazioni: www.istat.it;www.matrimonio.com)