Secondo il 3° Rapporto Nazionale dell'Isnart sul Cicloturismo in Italia, realizzato per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e promosso con Legambiente, nel 2022 in Italia sono 31 milioni le presenze, pari al 4% delle presenze totali, legate al cicloturismo. Anche l’impatto economico del fenomeno cicloturistico è rilevante: la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti è stimata per il 2022 in quasi 4 miliardi. Il 2022 sta segnando, in particolare, un progresso dei cosiddetti cicloturisti “puri”, ovvero quei turisti per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione: si stimano per quest’anno 8,5 milioni di presenze turistiche.
Il cicloturismo è un fenomeno trasversale che accomuna tutte le fasce di età. La maggior parte dei cicloturisti “puri” appartiene alla generazione dei Millennial (il 41%) e alla Generazione X (il 30%). Quindi, oltre i due terzi si collocano nella fascia di età che va dai 26 ai 57 anni. Percentuali inferiori si registrano tra i giovanissimi (il 10% appartiene alla Generazione Z) e, ovviamente, tra i più anziani (i baby boomers sono il 16%). Per il viaggio, un cicloturista “puro” italiano spende in media 95 euro, mentre un cicloturista straniero arriva a spenderne 215. Per l’alloggio, invece, l’italiano spende in media 48 euro al giorno contro i 59 di chi proviene dall’estero. A ciò si aggiungono le spese accessorie: 70 euro per gli italiani e 68 per gli stranieri.
(Per maggiori informazioni:www.isnart.it)