Il decreto approvato il 22 giugno dal Consiglio dei Ministri che proroga per tre mesi le misure per il contenimento dei prezzi energetici è un segnale positivo che non riesce comunque a compensare l’aumento esponenziale dei costi che stiamo subendo da mesi. Problema ancora più sentito se pensiamo che per alcuni nostri competitor il caro energia incide molto meno sui conti dell’azienda – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. A confermare la forte preoccupazione degli operatori anche le stime del Centro Studi Confindustria che per i servizi di alloggio e di ristorazione, vedrebbero un incremento mensile della bolletta energetica tra i 311 e 380 milioni di euro contro i 59-66 milioni di euro in Francia. Il problema è davvero molto serio, non solo ci troviamo a dover gestire un incremento di costi esponenziale, ma abbiamo anche un problema rispetto ai nostri competitor, in primis proprio la Francia, che rischia di indebolire la ripresa appena iniziata – prosegue la Presidente.
Secondo nostri calcoli se nel 2019 le spese per l’energia rappresentavano il 5,2% del fatturato, ora si arriva ad un 20% con una previsione di un ulteriore peggioramento per il prossimo inverno quando il consumo di gas nelle aziende tornerà a crescere. Così come tutti i settori economici, anche quello alberghiero necessita di interventi di supporto, per superare questa fase e accelerare la transizione energetica. L’emergenza energetica rischia di trasformare la ripresa appena iniziata in una corsa ad ostacoli – conclude la Colaiacovo.
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