L’analisi di Aci Europe – affidata a un sistema di index e valutazioni che prende in considerazione per ogni scalo europeo il numero di destinazioni, di voli diretti e indiretti e li combina con i dati dei passeggeri e altre informazione rilevanti sulla connettività – restituisce un quadro in fermento, ma ancora lontano dal 2019. Nonostante il grande aumento di passeggeri, infatti, la connettività aerea totale attraverso la rete aeroportuale europea rimane ancora al -29% rispetto al pre Covid. Ciò significa che a partire dal giugno 2022, la connettività aerea in Europa è tornata ai livelli del 2009.
Nel dettaglio dei mercati nazionali, però, si evidenzia come la Grecia sia l’unico Paese ad aver raggiunto il pieno recupero della sua connettività aerea, seguita dalla Turchia (-3%). La Spagna (-23%) resta indietro ma performa meglio del Regno Unito (-28%), dell’Italia (-32%) e della Francia (-34%). Fanalino di coda dei grandi Paesi europei è la Germania (-39%).


L’impatto della guerra in Ucraina ha ovviamente azzerato la connettività a Kiev e dintorni, mentre la Russia registra un -62% e la Bielorussia il -78%.
A livello macro, inoltre, la connettività diretta si sta finalmente avvicinando ai livelli pre pandemici (-15%); mentre la connettività indiretta e la connettività via hub sono ancora molto indietro, rispettivamente al -36% e -34%. Questi risultati riflettono un recupero del traffico aereo alimentato soprattutto dal settore leisure e dalla crescita del modello low cost; mentre pesano le persistenti restrizioni su alcuni mercati intercontinentali, soprattutto in Asia e Cina
In particolare, mentre la connettività diretta in Europa ora si attesta al -16% rispetto ai livelli pre pandemia (2019), la connettività diretta tra Europa e Asia Pacifico rimane ancora al -52%. Così come il mercato low cost si sta impadronendo della connettività aerea diretta (attualmente il 40% del totale rispetto al 27% pre-Covid) mentre le compagnie legacy hanno visto ridurre la loro influenza sulla connettività diretta dal 73% al 60%.
Rispetto ai dati dei singoli hub, infine, Aci Europe ha segnalato come in termini assoluti, Amsterdam Schiphol (-10%) quest’anno detiene di nuovo il primo posto in termini di connettività diretta, seguita da Istanbul (-5%) e Londra Heathrow (-13%) che risale dalla settima posizione alla terza rispetto allo scorso anno.
Gli scali di Lisbona (-4%), Atene (-6%) e Istanbul Sabiha Gokcen (-6%) hanno quasi recuperato la loro connettività diretta pre-pandemia così come  Londra Gatwick (-8%) e Dublino (-7%).
In termini di connettività dei grandi hub, infine, il recupero di questi primi mesi del 2022 ha portato i grandi aeroporti europei (-26% rispetto a tre anni fa) di nuovo in cima alle classifiche globali: nove dei primi 10 aeroporti mondiali per connettività hub sono infatti europei. Francoforte (-29%) ha riacquistato la sua posizione pre-pandemia come principale aeroporto globale per la connettività hub, mentre Istanbul e Amsterdam salgono sul podio.

(Per maggiori inforamzioni:www.aci-europe.org)