Nomisma Unicredit fotografa un mercato oggettivamente in crescita, ma ancora esposto a rischi economici e politici. Se è vero che fra gennaio e febbraio di quest’anno la spesa turistica straniera in Italia è cresciuta del 300% e che al quarto week end di maggio sono state rilevate 926mila prenotazioni aeree internazionali, l’85% dei 28,3 milioni di italiani che prevedono almeno un’occasione di vacanza in estate resterà in Italia, il 12% si spingerà in Europa, mentre solo il 3% tornerà su destinazioni di lungo raggio.
Dati incoraggianti, anche perché confermano la 'riscoperta' dell’Italia, ma solo il 32% ha già prenotato e il 48% lo farà a poche settimane o giorni dalla partenza. Chi ha invece rinunciato alle vacanze corrisponde nel 49% dei casi a viaggiatori che oggi si trovano in una situazione economica familiare non favorevole. L’estate 2022 vede inoltre il ritorno delle grandi città d’arte (11% delle preferenze) e dei borghi (6%), col mare sempre protagonista (61%), ma quasi sempre in compagnia della famiglia (63%). Relax (76%), natura (48%) e attività fisiche (13%) sono i tre trend portanti della stagione.
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