L’estate del 2022 sarà il palcoscenico della ripresa, i turisti sono tornati ad invadere le nostre destinazioni e ogni giorno cercano pernottamenti per date future, ma sappiamo bene che niente tornerà come prima. Il turismo secondo Lybra Tech è già cambiato: la lunghezza media dei viaggi è sicuramente una variabile centrale in questo senso: è una caratteristica del turismo molto dinamica che si è evoluta nel tempo ed ha un ruolo fondamentale nell’economia delle destinazioni: soprattutto in quelle condizionate dalla stagionalità dei flussi.
Dunque, come si stanno organizzando i turisti per le vacanze al mare del 2022?
Secondo i dati provenienti dai Booking Engine degli esercizi ricettivi, i turisti stanno cercando pernottamenti sulle coste con una permanenza media tendenzialmente lunga: considerando tutte le mete balneari italiane, la vacanza al mare dura mediamente 5,6 notti. È un valore sicuramente aggregato, ma già denota una tendenza più verso la vacanza settimanale che per gli short break.
I turisti stanno cercando vacanze lunghe soprattutto sulle coste calabresi: ai primi posti della classifica nazionale, infatti, ci sono la Costa degli Aranci con una media di 7,7 notti, la Costa dei Cedri, con 7,5 notti e, a distanza, la Costa dei Saraceni con 7,0 notti. Anche per l’Abruzzo c’è una prevalenza per le vacanze lunghe: per la Costa Giardino, a nord, i turisti cercano vacanze mediamente di 7,0 notti; mentre per la Costa dei Trabocchi la media è di 6,6 notti. La domanda per le vacanze settimanali prevale anche per le mete sarde: Nurra (7,2 notti), Costa Rei (7,0 notti), Golfo di Orosei (6,7 notti), Costa Smeralda (6,6 notti), Costa dei Grifoni (6,4 notti), Costa Paradiso (6,4 notti). Nella parte alta della classifica si aggiungono anche la Costa degli Etruschi in Toscana (7,1 notti), l’Isola d’Elba (7,0 notti), il Salento (6,7 notti), la Riviera Veneta (6,6 notti), la Maremma Toscana Nord (6,5 notti) e la Riviera Apuana (6,4 notti).
Per il 17% delle destinazioni balneari italiane, la domanda turistica è orientata maggiormente verso i viaggi brevi. È questo il caso di Penisola Sorrentina (4,0 notti), Golfo del Tigullio (4,0 notti), Golfo dei Poeti (3,9 notti) e Costa Orientale della Sicilia (3,9 notti); ma anche Costiera Amalfitana (3,8 notti) e Golfo di Cagliari (3,6 notti). Chiudono la classifica Capri (3,2 notti) e le Cinque Terre (3,0 notti). Dall’analisi condotta, emerge che la predisposizione della costa verso un turismo familiare favorisce la tendenza a soggiorni più lunghi. Considerando le prime 10 destinazioni per lunghezza media del soggiorno, il segmento famiglie rappresenta più del 45% della domanda. Per la Costa dei Saraceni, ad esempio, le ricerche di pernottamenti da parte delle famiglie rappresentano il 56% del totale; così come per Costa degli Aranci (54%), Costa Giardino (54%), Costa dei Cedri (51%) e Costa degli Etruschi (50%). Mentre dove la permanenza media è inferiore alle quattro notti, la quota di famiglie è molto più bassa: Costiera Amalfitana (14%), Capri (14%), Golfo di Cagliari (18%), Cinque Terre (19%).
I dati confermano l’esistenza di una diretta correlazione tra turismo estero e lunghezza media dei viaggi: quanto più una meta balneare ha un’alta quota di turismo estero, tanto più la permanenza media diminuisce. Considerando i vertici della classifica, dove la permanenza media supera le sette notti, la quota di stranieri è molto bassa: Costa degli Aranci (4%), Nurra (9%), Costa dei Cedri (10%). Al contrario, è molto la quota è molto alta in Costiera Amalfitana (80%), Cinque Terre (67%) e Capri (62%). L’unica a non rispettare questa tendenza è la Riviera Veneta, che nonostante il 69% di domanda estera, ha una permanenza media di 6,6 notti.
(Per maggiori informazioni: www.lybra.tech/it)