Buoni i segnali anche per le prossime settimane, americani ed europei da “tutto esaurito”
Sono passati più di due anni da quel febbraio del 2020 in cui il settore alberghiero ha visto crollare nel giro di poche ore prenotazioni e presenze.
“Dopo tante false ripartenze, questa volta i segnali sembrano molto positivi. I numeri di questi giorni sono stati davvero importanti e si avvicinano ai livelli pre-Covid. Una ripartenza che finalmente ha coinvolto tutti i segmenti, mare, campagna e città d’arte – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente Confindustria Alberghi – e che segna finalmente una netta inversione di tendenza”.
Un segnale forte che arriva soprattutto dal turismo internazionale, americano in primis che è tornato alla grande scegliendo proprio l’Italia come primo approdo europeo dopo i lunghi anni di fermo forzato dei viaggi intercontinentali.
Rispetto allo stesso periodo del 2021, la presenza di viaggiatori dagli States è cresciuta ben oltre il 60%, molto vicina ai livelli prima della crisi, e la domanda sembra tenere anche per i prossimi mesi. Su base annua sarà difficile raggiungere i numeri del 2019, ma ci aspettiamo un consistente balzo in avanti rispetto agli ultimi periodi.
“Complessivamente questo primo ponte estivo ha dato un segnale molto forte e positivo per gli operatori - prosegue Colaiacovo - testimoniato anche da ISTAT che registra un aumento dell’indice del clima di fiducia delle imprese del comparto del turismo da 114,7 di aprile a 124,5 di maggio. Naturalmente le ferite della crisi chiederanno un lungo periodo per essere riassorbite, ma possiamo finalmente parlare di una decisa inversione di tendenza”.