La mappa del terziario legato al turismo nel post Covid redatta da InfoCamere-Unioncamere ha certificato la chiusura di circa 1.000 punti vendita (dalle 7.700 del 2019 alle circa 6.700 di quest’anno) sul fronte agenzie di viaggi, di 8mila bar, 530 strutture alberghiere con il record segnato da Roma che ne ha perse 270 e oltre 110 discoteche. In controtendenza i ristoranti passati da quasi 179mila locali di tre anni fa a 197mila di quest’anno.
Tutto ciò a fronte di circa 5 miliardi di euro di contributi a fondo perduto erogati che, solo in parte, e solo nel caso dei ristoranti, hanno contenuto l’emorragia di queste imprese legate a doppio filo al turismo. L’hôtellerie, comunque, con il suo 55% di strutture di proprietà ha fatto segnare una tenuta migliore rispetto alle imprese di viaggio che in molti casi hanno dovuto fare i conti con affitti proibitivi, costringendo i titolari ad abbassare definitivamente le serrande.
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