Secondo l’analisi effettuata da GlobalData i vettori low fare sono quelli candidati a vedere la domanda del mercato crescere molto di più rispetto ai competitor e quindi a fare un ulteriore passo avanti in Europa, dove negli ultimi anni hanno rosicchiato share con una costanza impressionante.
La situazione finanziaria dei vettori low cost era tale da consentire di assorbire il pesante impatto della crisi, pur in assenza di aiuti dallo Stato, come invece avvenuto per big come Lufthansa, Air France-Klm o Alitalia, per poi ripartire prima e più degli altri con la programmazione. Tanto che ora stanno mettendo in campo uno schedule estivo superiore anche a quello presentato nel 2019.
Il punto di partenza dello studio si basa sulle richieste dei clienti che vogliono prendere un aereo dalle quali emerge una particolare attenzione al prezzo. Gli effetti dei rincari derivanti dalla crisi energetica sono destinati a farsi sentire sul lungo periodo e dopo la parentesi estiva il grande pubblico, che continuerà a viaggiare, potrebbe optare per chi propone il prezzo più basso.
L’analisi GlobalData mette in luce come al momento siano solo le compagnie low cost a soddisfare le richieste del mercato.
I vettori low cost potrebbero trarre un altro vantaggio da questa situazione contingente. Se il budget da rispettare riguarderà i cittadini in generale, non ne saranno esenti le aziende che dovranno così lavorare alla voce uscite anche per le trasferte di lavoro e potrebbero optare per i voli low cost.
(Per maggiori informazioni:www.globaldata.net)