La proprietà della Duegi Editrice di Padova, la più importante casa editrice italiana specializzata nel settore del trasporto su rotaia e nel modellismo ferroviario, fondata nel 1987 da Gianfranco Berto, passa alla Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane.
Gli eredi di Gianfranco Berto hanno concluso ieri pomeriggio, presso la sede di Villa Patrizi a Roma, l’accordo di vendita alla Fondazione FS, con l’intento non solo di assicurare il proseguimento dell’intensa attività editoriale, ma anche di sviluppare nuovi progetti secondo le volontà indicate dal suo ideatore, scomparso prematuramente nel Luglio del 2021.
La pubblicazione del mensile TuttoTRENO, dei periodici TuttoTRENO&Storia, TuttoTRENO Modellismo, così come quella delle monografie e dei tanti libri sulla storia delle ferrovie italiane, proseguiranno in continuità, senza alcun cambiamento per lettori e abbonati.
A questa consolidata produzione editoriale si affiancheranno nuovi progetti che saranno sviluppati grazie alle sinergie che la Fondazione FS, custode dell’enorme patrimonio storico-tecnico ed archivistico delle FS, potrà mettere in campo da subito.
La Fondazione FS gestisce i Musei ferroviari di Pietrarsa e, in corso di restauro, quelli di Trieste Campo Marzio e Messina Marittima, un parco di treni storici di quasi 500 mezzi, più della metà dei quali operativi, gli Archivi e le biblioteche delle Ferrovie dello Stato e una rete di quasi 1.000 Km di tratte ferroviarie prima chiuse al traffico commerciale ed oggi riaperte come linee turistiche con il progetto “Binari senza tempo”, all’insegna di nuove forme di turismo dolce, colto e sostenibile.
Fondazione FS Italiane, in pochi anni, ha saputo imprimere una svolta alla divulgazione della cultura e del turismo ferroviario in Italia, ovunque con un enorme richiamo di pubblico; il percorso iniziato da Gianfranco Berto con il primo numero di TuttoTRENO del Gennaio 1988 proseguirà dunque con il miglior compagno di viaggio possibile, secondo le ultime volontà espresse dall’ideatore della testata.
Oggi si apre un nuovo orizzonte e molte opportunità concrete per raccontare ad un pubblico ancora più ampio ciò che il Treno e l’Italia hanno fatto, assieme, dal 1839 ad oggi.