Confindustria alberghi: dati drammatici, dobbiamo ripartire subito
E’ di oggi la pubblicazione del rapporto ISTAT viaggi e turismo 2020 da cui emerge, in tutta la sua drammaticità, la crisi di questo settore e in particolare del sistema alberghiero italiano.
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Una vera rivoluzione, forse temporanea, ma in grado comunque di sconvolgere gli equilibri abituali delle compagnie alberghiere tricolori secondo ciò che ha registrato Pambianco analizzando i fatturati 2020 dei principali operatori italiani dell’ospitalità. Se nel 2019 Starhotels dominava infatti incontrastata con un fatturato di 216 milioni di euro, staccando di gran lunga il secondo player, il Gruppo Una, che seguiva a 128 milioni di euro, con la divisione alberghiera di Alpitour a chiudere il trio delle sole realtà dell’hotellerie italiana provviste di ricavi a nove cifre, lo scenario del 2020 si presenta in una veste completamente differente.
Sea ha chiuso il 2020 con un rosso di 128,6 milioni di euro, a fronte di un precedente utile di 124,4 milioni per effetto della pandemia da Covid 19, che ha penalizzato significativamente i risultati. Il traffico è crollato del 73,1% a 9,5 milioni di passeggeri mentre i ricavi si sono ridotti del 63,6% a 257 milioni di euro e il margine operativo lordo ha segnato una perdita di 26,6 milioni a fronte del precedente utile di 274,7 milioni. I ricavi del primo bimestre 2020 di Sea (104,2 milioni di euro) sono stati in linea con quelli del precedente, mentre nei successivi 10 mesi hanno registrato una “netta contrazione”.
Sono quasi 4,5 trilioni i dollari persi nel 2020 a causa del Covid secondo l’Economic Impact Report, pubblicato annualmente dal World Travel & Tourism Council (Wttc).
Il contributo del settore turistico al Pil globale è sceso vertiginosamente: nel 2020 si è passati da 9.2 trilioni a 4,7 trilioni di dollari. Quanto al lavoro nel 2019 il travel generava il 10,6% dell’occupazione (circa 334 milioni di lavoratori) lo scorso anno oltre 62 milioni di persone lo hanno perso, così come la spesa per i viaggi internazionali è diminuita del 69,4% rispetto all’anno precedente. Per i viaggi domestici, invece, le perdite si attestano al -45%.
Il testo del Dl Sostegni è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il pacchetto normativo, ora al vaglio del Senato, prevede lo stanziamento di 32 miliardi di euro a sostegno dei settori maggiormente colpiti dai nuovi lockdown. Di questi 11 miliardi a fondo perduto andranno a supportare le imprese. Per il turismo è previsto lo stanziamento di 1,7 miliardi di euro e un fondo di 700 milioni per il comparto della montagna.
Il 24 marzo il Parlamento europeo,con 468 voti a favore, 203 contrari e 16 astenuti, ha approvato la procedura d’urgenza che accelera le procedure per l’adozione del Digital Green Certificate che con la probabile entrata a regime a giugno permetterà agli europei di muoversi per turismo e in sicurezza nei confini europei.L’impianto della proposta resta lo stesso varato dalla Commissione Ue: il Certificate sarà digitale e dimostrerà che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19, che è risultata negativa a un test/tampone o che, dopo aver contratto il virus, ha sviluppato gli anticorpi.
I provvedimenti firmati per dare sostegno alle imprese e all’economia confermano ancora una volta la sottovalutazione della situazione, in termini di entità e modalità di erogazione degli aiuti, da parte del Governo e delle Istituzioni, nei confronti di un settore che ha un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi (per un giro d’affari di 65 miliardi), garantisce allo Stato circa 15,5 miliardi di entrate tributarie (circa il 3,3% del totale) e dà lavoro a oltre 570.000 persone, la maggior parte donne. Il comparto è in sostanziale lockdown da un anno.
La crisi dovuta all’emergenza Covid-19 colpisce in maniera devastante l’industria dei congressi e degli eventi. Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE nel 2020 le location per eventi hanno accusato un calo di fatturato del 79%. Il dato posiziona quindi i centri congressi, le sedi fieristico congressuali, gli alberghi, le dimore storiche e le altre tipologie di sedi per eventi come le imprese più danneggiate tra quelle della filiera del turismo. In base alle rilevazioni Istat, infatti, la riduzione del fatturato rispetto al 2019 si è assestata al -37,2% per i servizi di ristorazione, al -54,9% per i servizi di alloggio, al -60,5% per il trasporto aereo e al -76,3% per le attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator.
Oggi l’incontro Governo Regioni, è il momento di cambiare rotta. Mentre l’Italia rimanda di decidere perde quote di mercato e aziende del settore
Ci sono cose che non riusciamo proprio a capire, è possibile andare all’estero per vacanza, ma non spostarsi da una regione all’altra per soggiornare in un albergo. Evidentemente è un paradosso! Le nostre strutture sono sicure, i comportamenti sul territorio sono comunque monitorati e garantiti dalle regole dello Stato italiano, ma non ci si può muovere…– dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Già più volte abbiamo chiesto che la prenotazione alberghiera possa costituire un titolo sufficiente per spostarsi tra Regioni.