E' la richiesta di Federterme al Parlamento Europeo.

“ Ho potuto riscontrare grande interesse per le scelte sociali e sanitarie del nostro Paese nel quale le cure termali sono all’interno dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) e per le quali non c’è stata alcuna riduzione delle tipologie di prestazioni erogate con oneri a carico del Servizio sanitario nazionale.- ha affermato il Presidente di Federterme Confindustria Costanzo Jannotti Pecci intervenendo all’incontro con i parlamentari europei italiani, promosso da Federturismo Confindustria, a Bruxelles il 9 ottobre.

Vogliamo ora una direttiva europea che fissi regole uguali per tutti i Paesi dell’Unione per vincere la sfida del sistema termale italiano, impegnato a raggiungere obiettivi riconosciuti di migliore qualità dei servizi termali; siamo grati agli onorevoli Iles Braghetto per il sostegno attivo alla nostra proposta e Paolo Costa, Presidente del Comitato Trasporti e Turismo del Parlamento europeo, per aver inserito il termalismo nella Relazione sul turismo sostenibile europeo, approvata nell’autunno 2007 e siamo anche convinti – ha continuato Jannotti Pecci rispondendo ad un intervento specifico dell’on. Luca Romagnoli - che in tale quadro potremo continuare ad assicurare con la nostra offerta di cure termali e di benessere anche  un ulteriore contributo al turismo sociale e al rilancio dell’industria turistica italiana.

Dobbiamo dare risposte concrete ad una domanda di migliori cure e trattamenti termali diffusa in molti Paesi dell’Unione- ha proseguito Jannotti Pecci- come ho potuto rilevare anche negli incontri con gli operatori presenti alla Giornata delle terme italiane svoltosi il 9 settembre scorso all’EXPO Internazionale 2008 di Saragozza dedicata agli utilizzi sostenibili delle acque. Dobbiamo anche  tener conto dei consensi registrati in quella sede sulla proposta di Federterme di una direttiva europea per la libera circolazione per la fruizione da parte dei cittadini delle cure termali in ciascuno dei Paesi membri, all’interno di un quadro normativo condiviso e certo.

E’ un’attenzione alla situazione termale italiana motivata dal riconoscimento che la legislazione italiana ( in particolare la legge 323/2000) potrebbe avere un valore emblematico per gli altri Paesi perché si fa carico di problematiche sanitarie, sociali, economiche e formative, in un quadro di partnership pubblico-privato innervato sul territorio dalla presenza di circa 380  stabilimenti termali, in 20 regioni, in 170 comuni.

In una situazione economica internazionale tormentata da nuovi elementi di complessità e di incertezza– ha concluso Jannotti Pecci- il sistema termale e del benessere italiano può contribuire a dare risposte concrete alle crescenti esigenze di benessere delle persone anche con cure e servizi termali  basati sull’utilizzo scientificamente regolamentato e sostenibile della risorsa fondamentale per la vita quale è l’acqua minerale”.

Queste tematiche e le prospettive del settore termale saranno all’ordine del giorno dell’Assemblea Federterme che si riunirà il 16 ottobre prossimo a Salsomaggiore.

Roma, 10 ottobre 2008

Federterme
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