In occasione dell'audizione del 10 luglio presso la Regione Campania, alla quale hanno partecipato anche il Sindaco di Castellammare di Stabia Antonio Pannullo, gli Assessori regionali al Lavoro Sonia Palmeri e alle Attività Produttive Amedeo Lepore, i rappresentanti sindacali Cgil, Cisl e Uil, il Presidente Jannotti Pecci ha evidenziato come il fallimento delle Terme di Stabia rappresenti “uno schiaffo” all'imprenditoria termale nazionale, ricordando che lo stabilimento del Solaro fatturava a cavallo del duemila circa 12 miliardi di lire all'anno, mentre negli otto anni antecedenti alla chiusura continuavano a fatturare circa 5 milioni di euro di media annua.
Le Terme di Stabia godono di opportunità terapeutiche e curative di assoluta eccellenza anche in ambito nazionale per le quali deve essere garantita la riapertura.
Il trasferimento dell’intero complesso a privati deve avvenire secondo modalità che consentiranno di capitalizzare gli investimenti da realizzare e, soprattutto, alla stipula di un contratto di sviluppo ed un accordo di programma per la realizzazione in tempi brevi dei necessari interventi di recupero e sistemazione dell’intero plesso aziendale, per i quali Invitalia ed il Governo, e segnatamente il MISE, dovranno svolgere un ruolo decisivo.
A questo andranno affiancati efficaci percorsi di riqualificazione del personale e l’assunzione di precisi impegni da parte della Regione Campania in ordine alla definizione di un percorso “dedicato” per il rilascio delle nuove autorizzazioni e accreditamenti sia per l’azienda termale che per il centro di fisiokinesiterapia, prevedendo limiti di spesa sufficientemente capienti, da calcolarsi sulla base di una media dei fatturati SSN sviluppati negli ultimi dieci anni.
Siamo disposti ad intraprendere un dialogo con le parti sociali per affrontare in modo serio la vicenda dei lavoratori ed entro settembre contiamo di produrre una proposta di progetto che coinvolgerà tutta l’industria del Turismo Termale della Regione.
(Per maggiori informazioni: www.federterme.