Per mettere i porti turistici in condizione di competere sul mercato globale, dichiara il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio, è necessario innanzitutto agevolare gli investimenti.
Purtroppo non sembra andare in questa direzione la legge 296/2006, che ha ritoccato retroattivamente l’aumento dei canoni demaniali e contro la quale Assomarinas ha ritenuto indispensabile ricorrere alla Corte costituzionale e scrivere ai Ministri competenti. L’applicazione di tali aumenti anche alle concessioni demaniali già rilasciate, comprometterebbe l’equilibrio economico della gestione di molti porti turistici e allontanerebbe possibili futuri investitori.
In particolare l’aspetto che la normativa non distingua tra chi abbia realizzato le strutture portuali con cospicui investimenti e chi abbia ottenuto la semplice gestione di una struttura già esistente viola l’art 3 della Costituzione comportando l’applicazione di uno stesso canone a realtà del tutto differenti.
La previsione dell’aumento anche alle concessioni in essere viola, inoltre, il principio generale per cui il concessionario deve essere tenuto indenne,per tutta la durata della concessione, dal “rischio regolatorio” per cui si rende illegittima ogni modifica dei termini della concessione che non sia determinata da circostanze eccezionali ed imprevedibili.