Lo stato di insicurezza e instabilità internazionale, che non accenna a diminuire, ci preoccupa anche per i prossimi mesi che dovevano essere quelli della grande ripartenza del turismo italiano - dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli - intervenuta oggi in audizione al Senato sul DL Ucraina.
A questo va aggiunto anche il dramma del caro energia e quindi dei maggiori oneri, di cui in un momento così difficile, le imprese si stanno facendo pienamente carico. Vale solo la pena ricordare che il turismo non è solo accoglienza, ricettività, cultura e intrattenimento, ma anche trasporti, comparto su cui l’impatto del caro carburante è stato devastante. Pertanto il tentativo del Governo di intervenire sul caro energia e carburanti, su altri costi fissi come l’IMU e sugli strumenti di integrazione salariale è senz’altro degno di considerazione, ma purtroppo non sufficiente.
Pur apprezzando l’intervento del Governo di introdurre per tutte le imprese un credito d'imposta del 12% della spesa sostenuta per comprare energia elettrica e del 20% per il gas quelle percentuali per le filiere che noi rappresentiamo sono troppo basse. Si pensi, solo a titolo esemplificativo, che per gli alberghi si stima un incremento del costo del gas del 200% e del 140% dell'energia elettrica; per i parchi tematici e acquatici l'aumento stimato è di circa il 600%. Ribadiamo quindi la nostra richiesta che i comparti del turismo possano accedere alle stesse misure di sostegno delle imprese energivore e che quindi il credito di imposta sia alzato al 25%.
Per quanto riguarda le misure relative al lavoro dal prossimo giugno le aziende sopra i 15 dipendenti avranno esaurito le 26 settimane di assegno di integrazione salariale FIS e non avendo più a disposizione strumenti snelli e semplificati non potranno continuare a garantire un’occupazione stabile. Riteniamo quindi opportuna ed urgente l’adozione di alcuni interventi dedicati anche alle aziende con più di 15 dipendenti.
Anche la formulazione del secondo comma dell'art 22 con cui si individuano i destinatari del credito d’imposta del 50% della seconda rata IMU del 2021 ci ha lasciato piuttosto insoddisfatti e perplessi. In esso si specifica che l’accesso al credito di imposta è limitato ai soli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 presso i quali è gestita la relativa attività ricettiva. Chiediamo quindi che questo riferimento alla categoria catastale venga eliminato, così come va sottolineato che in quell’elenco mancano le strutture destinate alla nautica da diporto, che a pieno titolo rientrano nel settore turistico e avrebbero un importante sollievo dall’accesso alla misura.
Infine occorre segnalare la situazione di particolare difficoltà in cui versa l’intero settore del trasporto passeggeri con autobus a causa dell’aumento esponenziale del prezzo del gasolio cresciuto da inizio anno del +67%. Nonostante il decreto tenga ben presente l’impatto della crescente dinamica dei prezzi prevedendo uno stanziamento specifico di 500 mln di euro proprio per mitigare l’impatto dell’aumento del costo dei carburanti sul settore dell’autotrasporto riteniamo tuttavia necessario che, nel corso dell’iter parlamentare di conversione in legge, venga esplicitamente chiarito, che gli interventi finanziati da tale fondo siano destinati al sostegno – oltre che del comparto del trasporto di merci – anche del trasporto passeggeri con autobus.
Roma, 5 aprile 2022