In un contesto globale che è sempre più alla ricerca di soluzioni e prospettive legate alla mobilità sostenibile crescono anche in Italia città bike friendly e l’attenzione alla ciclomobilità.

Ma quanto vale l’economia della bicicletta?



Anche se ancora lontano dalle cifre di Germania e Francia, ai vertici in Europa con rispettivamente 11,37 e 7,49 miliardi di euro, il cicloturismo in Italia incide per circa 2 miliardi di euro, con un valore potenziale stimato in 3,2 miliardi di euro.

Sono, inoltre, evidenti i molteplici aspetti positivi prodotti dall’uso delle due ruote sul benessere e sulla salute della popolazione che si traduce in un risparmio sanitario quantificabile in circa 1 miliardo di euro; in un contenimento dei costi delle infrastrutture necessarie pari a 107 milioni per il minor spazio richiesto dalle reti dedicate alla ciclabilità e in una riduzione dei costi ambientali e sociali delle emissioni di gas serra di circa 500 milioni.

Di questi temi, del fattore sicurezza e della qualità delle infrastrutture si è parlato, oggi, a Fiuggi al convegno organizzato da Federturismo Confindustria, in collaborazione con Unindustria, alla presenza, tra gli altri, del Sindaco della città Alioska Baccarini.

L’interesse crescente per il cicloturismo e l’attenzione ai temi legati alla sostenibilità ambientale e al rispetto della natura rendono sempre più necessario costruire itinerari che coinvolgano anche le località periferiche mediante un sistema di accessibilità fluente.

Per sviluppare con successo la ciclabilità delle città occorre investire innanzitutto sulla sicurezza realizzando piste ciclabili in sedi consone osservando adeguati standard qualitativi che garantiscano la connessione tra i vari itinerari.

Il progetto illustrato per l’occasione dall’Architetto Marco Mariani nasce dall’idea di realizzare un “Fiuggi Woodfront”, una nuova pista ciclabile che prendendo ispirazione dagli esempi di ricucitura urbana realizzati sui lungomare di tante città, nel caso specifico servirebbe a far rinascere il centro storico in una nuova dimensione più ampia e sostenibile. Un intervento per riconnettere i tratti già esistenti e che funga da snodo per tutti i territori circostanti.

Progettare ciclabilità per il cicloturismo vuol dire rendersi conto che il nostro territorio è ricco di tracciati, infrastrutture, piccole strade che sono in parte utilizzate o del tutto abbandonate e che, una volta recuperate e valorizzate, rappresentano l’ideale percorso per la riscoperta del territorio e del paesaggio del nostro Paese.

Roma, 5 febbraio 2019