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    ANDATE DELUSE LE PROMESSE FATTE DAL MINISTRO GARAVAGLIA. COLPO DI GRAZIA AL SETTORE

    ROMA, 25 gennaio - Le Associazioni del Turismo Organizzato, ASTOI Confindustria Viaggi, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro, alla luce della drammatica situazione in cui versa ancora il comparto, dopo 24 mesi ininterrotti di restrizioni sui viaggi, giudicano il nuovo decreto Sostegni Ter varato dal Governo l’ennesimo duro colpo inferto al settore. Nonostante le ripetute rassicurazioni del Ministro Garavaglia, il dato di fatto è che questo Governo ha dimostrato ancora una volta la totale indifferenza verso il turismo organizzato, noncurante dei pesanti effetti economici generati dalle decisioni assunte.

    Con riferimento all’articolo pubblicato dalla testata Corriere della Sera on line (corriere.it), di ieri 5 gennaio 2022, dal titolo: “Covid-19, focolaio alle Maldive: turisti italiani positivi, il virus ha violato il «corridoio sicuro”, evidenziamo che, dall’inizio della programmazione da parte degli operatori turistici a seguito dell’ordinanza sui “Corridoi Turistici Covid Free” emanata dal Ministero della Salute di concerto con le Associazioni del comparto, le sei destinazioni interessate – Aruba, Egitto (Sharm El Sheikh e Marsa Alam), Repubblica Dominicana, Mauritius, Maldive, Seychelles - hanno registrato cumulativamente l’arrivo di 26.606 turisti di cui 67 – ovvero lo 0,25% - risultati positivi. Per quanto riguarda in modo specifico le Maldive, registriamo 7.022 turisti di cui 42 - ovvero lo 0,60% - risultati positivi in loco prima del rientro in Italia.

    ROMA, 15 dicembre - "Il premier Draghi dice che non c'è molto da riflettere. Bene, noi non entriamo nel merito delle motivazioni che hanno condotto il ministro Speranza all'adozione di questa ordinanza. Dopo quasi due anni di restrizioni ai viaggi chiediamo a Draghi solo una cosa: a fronte dell'ulteriore stretta servono subito indennizzi al settore del turismo organizzato, fatto di 13mila imprese e 86mila occupati a rischio. Subito. Lo pretendiamo per gli imprenditori, i collaboratori e le loro famiglie.

    Non c’è mai un limite al peggio. Persino l’Unione Europea ci richiama all’ordine e ci chiede spiegazioni per decisioni unilaterali e incomprensibili che limitano la circolazione dei cittadini comunitari.

    Agenzie di viaggio e tour operator rappresentano l’unico comparto bloccato da 20 mesi. Servono interventi e sostegni specifici per salvare un settore che genera un volume d’affari di oltre 13 miliardi l’anno. Sono a rischio 13mila imprese e 86mila addetti

    ROMA, 9 dicembre - Non si può attendere un minuto di più: il comparto del Turismo Organizzato è l’unico a essere rimasto fermo durante tutta la pandemia. In pratica, quasi due anni che stanno impattando in modo drammatico sulla vita di imprese e lavoratori di un settore della nostra economia che fatturava 13,3 miliardi nel 2019, che ha visto un crollo a circa 3 miliardi nel 2020 e chiuderà il 2021 in una situazione ancora peggiore, probabilmente intorno ai 2,5 miliardi di ricavi, con una riduzione superiore all’80%. Andando più nel dettaglio, i viaggi degli italiani verso l’estero fanno segnare nel 2021 una flessione del 92% a causa della chiusura di quasi tutte le mete extra Ue, mentre il business travel ha perso tre quarti del suo giro d’affari e il settore eventi registra un tonfo dell’80%. Anche l’incoming organizzato è crollato, la presenza di stranieri ha subito un calo del 54,6%, mentre il turismo scolastico si avvia ad essere completamente azzerato per il terzo anno consecutivo.