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  • News 2022

    L’allarme di Confindustria Alberghi: se non arrivano aiuti sul fronte energia il settore rischia di fermarsi

    A riprova del contributo del turismo e dell’industria alberghiera al PIL del paese, arriva la stima preliminare dell’Istat relativa al periodo luglio settembre che vede un inatteso aumento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente in molta parte dovuto all’aumento marcato dei servizi e del turismo in particolare come sottolineato dallo stesso ente. Un contributo importante all’economia che permette di compensare almeno in parte la contrazione di altri settori.

    Assointrattenimento da anni segnala con esposti alle Pubbliche Autorità l’organizzazione di rave party illegali. 

    Stagnazione diffusa nel booking sia estivo, sia autunnale secondo quanto emerso dal monitoraggio dell’Ectaa sull’andamento delle prenotazioni in 18 Paesi europei, compresa l’Italia. Gli analisti sono partiti dalla summer 2022: ebbene, il booking outgoing è risultato sotto i livelli del 2019 per il 57% delle agenzie di viaggi francesi, spagnole e austriache, e solo per il 17% di quelle italiane si è tornati ai livelli del 2019; mentre per la stagione autunno-inverno 2022/23, sempre riguardo al segmento outbound, ben il 39% delle adv italiane, tedesche e danesi denunciano una stagnazione nel volume di prenotazioni e, solo dalle agenzie francesi, l’andamento del booking viene definito “molto buono.

    Secondo una ricerca promossa dal Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi (Ce.R.T.A.) dell’Università Cattolica di Milano il turismo lento sarebbe uno dei quattro adattamenti del turismo nel periodo post-pandemico.Questa particolare tipologia di viaggio cresce sempre di più tra le motivazioni ed è presa in considerazione dal 54% dei viaggiatori, un dato che pareggia l'interesse per il turismo enogastronomico, al 55%. Continuano comunque a dominare la vacanza balneare (82%) e  il viaggio culturale (76%).

    Perugia, Torino, Olbia, Napoli, Palermo sono i 5 aeroporti che nel terzo trimestre dell'anno in corso sono riusciti a superare i livelli di traffico pre-pandemia secondo i dati Aci Europe. In particolare lo scalo umbro, come sottolinea una nota del San Francesco d'Assisi, fa registrare un incremento del 125,4%, piazzandosi al primo posto in Europa in termini di crescita. Nel complesso il traffico europeo segna un incremento del 61% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il traffico internazionale raggiunge un incremento dell'84%, mentre quello nazionale si ferma a un +14%.

    Secondo il 3° Rapporto Nazionale dell'Isnart sul Cicloturismo in Italia, realizzato per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e promosso con Legambiente, nel 2022 in Italia sono 31 milioni le presenze, pari al 4% delle presenze totali, legate al cicloturismo. Anche l’impatto economico del fenomeno cicloturistico è rilevante: la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti è stimata per il 2022 in quasi 4 miliardi. Il 2022 sta segnando, in particolare, un progresso dei cosiddetti cicloturisti “puri”, ovvero quei turisti per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione: si stimano per quest’anno 8,5 milioni di presenze turistiche.

    Secondo Risposte Turismo riparte il turismo e, con esso, la voglia di shopping tourism in Italia, con Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito tra i principali mercati internazionali per l’incoming del nostro Paese e una spesa media pro-capite giornaliera di 100 euro. La nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor contiene  un’inedita indagine su un campione rappresentativo di 300 turisti stranieri (provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito), di cui la metà viaggiatori che hanno nello shopping la motivazione prevalente del viaggio. E tra i fattori che influenzano maggiormente la scelta della destinazione spiccano, dopo sconti, saldi e promozioni (60%), l’offerta commerciale della destinazione (34%), i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 32%), la vicinanza ad attrazione / luoghi da visitare (29%) e la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (27%).

    L’Italia batte Francia e Spagna nella percezione del turista come meta enogastronomica secondo un’indagine sul ruolo dell’enogastronomia nel turismo svolta dall'Enit.Per il turista italiano, nel 2021, tra le cinque attività enogastronomiche più fruite nel corso di un viaggio, al primo posto, c’è quella di mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale, non di catena; per quello straniero, al primo posto, quella di recarsi al ristorante per un’esperienza culinaria memorabile. Tra gli italiani, nel corso dei loro viaggi, il 42% ha svolto almeno 5 o più esperienze enogastronomiche, mentre tra gli stranieri il 95% ha effettuato almeno una o più esperienze.

    Secondo i dati della piattaforma Trainline, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, le città preferite da chi viaggerà in treno non sono solo i grandi classici dell’Alta Velocità (Roma, Firenze e Bologna) ma anche cittadine più piccole, ma non per questo meno conosciute: in particolare in cima alla classifica svettano Viareggio (+310%), Lucca (+254%) e Lecce (+203%).bMenzione d’onore per Lucca che nel periodo preso in considerazione ospiterà il Lucca Comics & Games, una delle fiere internazionali dedicate a fumetti, animazione e videogiochi più famose al mondo.

    Secondo un’indagine Istat da gennaio ad agosto del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, si rileva in Italia un aumento delle presenze turistiche totali pari al 74,7%. Le presenze dei clienti residenti crescono del 29,9%, quelle dei non residenti del 171,5%. In aumento le presenze sia negli esercizi alberghieri (+89,9%) che negli extra-alberghieri (+54,6%); tuttavia per tornare ai livelli del 2019 mancano circa 88mila occupati.Nel 2021 erano state 289,2 milioni le presenze registrate negli esercizi ricettivi italiani e nonostante la ripresa, per tornare ai livelli pre Covid (nel 2019 furono 436,8 milioni) mancavano ancora all’appello 147,6 milioni di presenze, di cui 114,5 milioni riconducibili alla componente straniera. L’incremento delle presenze turistiche in Italia nel 2021, rispetto al 2020, è stato di oltre 10 punti percentuali, più elevato di quello della media dei 27 paesi dell’Unione Europea (+37,8% contro +28,1%).

    Qualità dell'offerta, connessioni digitali, chiarezza sulla mobilità sono gli elementi per attirare in Italia il turista, che spesso torna dopo aver già visitato le grandi città e scopre i piccoli centri. Quello che interessa è trovarsi di fronte ad un sistema Paese per cui semplificare diventa d'obbligo per velocizzare e far ripartire il movimento. Su questo tema si sono trovati tutti d'accordo i partecipanti alla Conferenza del Parlamento Europeo con i Direttori dei Parchi e Musei Statali Autonomi, nella prima sessione sul sostegno del PNRR alle destinazioni, che si è tenuta il 27 ottobre a Paestum nell'ambito della XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Non solo innovazione, ma anche classificazione, fruibilità dei beni, accessibilità. Occorre energizzare e conservare, ha sottolineato il Direttore Ufficio Italia del Parlamento Europeo Carlo Corazza, per mettere fine ad anni di penuria e investimenti sbagliati riferendosi ai siti campani come Paestum o Pompei, dove il dialogo è aperto direttamente con chi gestisce, dal momento che oltre al PNRR ci sono i fondi regionali.

    Censimento dei fondi inutilizzati per una rimodulazione del Pnrr, formazione, creazione di un tavolo unico di settore per una visione strategica interpretando il cambiamento della domanda e dell’offerta. Sono le richieste che Federturismo, Confturismo e Assoturismo hanno presentato il 29 ottobre  agli Stati generali del turismo a  Chianciano Terme. Dobbiamo concentrarci sui fondi del Pnrr andando a recuperare tutto ciò che è stato allocato, che non si potrà spendere e recuperarlo per le esigenze del settore turistico ha sottolineato la  presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli nel suo intervento ricordando come per troppo tempo la formazione nel turismo sia stata frammentata e non si riesca  più ad attrarre le migliori professionalità per farle lavorare nel settore.