Il decreto Sostegni è stato atteso con una certa ansia da tutti noi - ha dichiarato la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli  intervenendo oggi all’Audizione in Senato - e da questo dipendono le sorti di moltissime imprese ormai allo stremo.

Abbiamo davanti appuntamenti e sfide cruciali: piano vaccinale di massa, presentazione del PNRR e adozione in UE del Green Digital Pass. Il futuro e la ripresa del sistema economico passano imprescindibilmente da questi elementi senza i quali non sarà pensabile attuare politiche di sostegno alle imprese che vadano oltre il contenimento dei danni dell’emergenza.

Nonostante il decreto contenga misure per imprese e lavoratori che abbiano subito significativi danni e alcuni interventi di carattere fiscale sono del tutto assenti provvedimenti volti a sostenere gli investimenti privati e strumenti di sostegno alla liquidità delle imprese turistiche.

Di questi ultimi in particolare ci corre l’obbligo di segnalare l’assoluta urgenza, soprattutto in tema di allungamento dei tempi di restituzione dei finanziamenti garantiti e della proroga delle moratorie, che pur essendo un problema da risolvere a livello europeo siamo tenuti a sottolineare in ogni ambito possibile.
Così come crediamo che concedere un anno fiscale bianco a tutte le imprese del turismo potrebbe essere una misura in grado di garantirne la sopravvivenza.

Nelle parti in cui si disciplina il contributo a fondo perduto guardiamo con favore l’abbandono del meccanismo dei Codici ATECO che aveva portato a esclusioni del tutto irragionevoli. Tuttavia la soglia di accesso al contributo per chi fattura fino a 10 milioni di euro continua ad essere, a parer nostro, erronea perché esclude imprese che nonostante le dimensioni hanno comunque subito danni enormi e versano in grandi difficoltà e per le quali chiediamo che il limite venga innalzato fino ad almeno 50 mln di euroE’ un meccanismo che va rivisto in modo sostanziale perché le modalità di calcolo del contributo portano a indennizzi e ristori irrisori rispetto alle perdite subite: i ristori dovrebbero essere calcolati anche sulle perdite 2020 rispetto ai costi fissi del 2019.

In tema poi di riduzioni di bollette elettriche e del canone Rai ci saremmo aspettati un azzeramento considerato che le nostre strutture sono chiuse ormai da molti mesi. Così come sarebbe di grandissimo aiuto poter abolire la TARI per tutto il 2021.

Le disposizioni in materia di lavoro contenute nel Titolo II, in linea generale confermano l’impianto preesistente di strumenti già adottati: ammortizzatori sociali, blocco dei licenziamenti, indennità una tantum per i lavoratori. In particolare siamo molto soddisfatti della proroga degli strumenti di integrazione salariale per i quali  viene introdotto un doppio regime di tutela per i licenziamenti: quello “generale” fino al 30 giugno ed uno fino al 31 ottobre per i settori destinatari dell’assegno ordinario e della cassa in deroga, fra cui il turismo.

Anche la nuova indennità di 2400 euro una tantum per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport è sicuramente una forma di sostegno al lavoro importante e condivisibile, ma in grado solo di tamponare una situazione di emergenza. Riteniamo che sarebbe invece opportuno pensare a interventi un po’ più strutturali come ad esempio azzerare, per tutto il 2021, il costo del lavoro per le imprese che decideranno di riassorbire il personale dalla cassa integrazione e riaprire le proprie strutture per la stagione estiva, ovviamente ove possibile.

Rimangono infine sempre aperti alcuni temi che non sono stati affrontati nel decreto Sostegni, ma che per le nostre imprese rappresentano questioni vitali quali: l’esenzione dal pagamento dell’Imu che andrebbe estesa anche al secondo semestre del 2021 e a coloro che non sono al contempo proprietari dell’immobile e gestori dell’attività alberghiera. Così come sarebbe opportuno che anche il tax credit fosse esteso a tutto il 2021 e si applicasse solo nel caso in cui l’albergo sia aperto pensando in questo caso di legare il canone di affitto ad esempio all’8% del volume d’affari.

Siamo consapevoli che le risorse disponibili nel Dl Sostegni sono già praticamente tutte state impegnate ma è certamente possibile provare a fare uno sforzo in più prevedendo un Dl Sostegni 2, di cui già si parla, che sia effettivamente in grado di risolvere i problemi delle imprese turistiche per poter arrivare alle riaperture pronti e finanziariamente in salvo.


Roma, 8 aprile 2021