La ricerca “Corporate Travel Sustainability Index” di Sap Concur condotta su 2.450 travel manager e 2.000 viaggiatori d'affari in 12 mercati europei evidenzia che la maggior parte delle aziende ha tra le priorità la gestione di trasferte sostenibili, ma si trova impreparato nell’affrontare la questione: 6 professionisti su 10 riconoscono di non sentirsi adeguatamente attrezzati. L'indagine rivela aree di complessità e incoerenza da parte della leadership, dato che il 58% dei viaggiatori d’Europa sarebbe disponibile a rivedere le travel policy, mentre il 60% sarebbe disposto a trascorrere fino a 8 ore di viaggio in più per affrontare viaggi più ecologici.
I travel manager sono consapevoli che è necessario un cambiamento. Dalla ricerca emerge che le aziende italiane (82%) sono le più consapevoli di dover apportare un cambiamento in materia di viaggi green, seguite da Spagna (79%), Paesi Nordici e Francia (78%), Regno Unito (76%), Benelux (74%) e Germania (62%). Passando alla pratica però, solo il 20% delle imprese italiane è certo di star inserendo con successo policy sostenibili nei propri viaggi di lavoro. A riguardo, le più virtuose sono le aziende francesi (32%), mentre c’è ancora molta incertezza nei Paesi Nordici (17%), in Spagna (15%), Benelux (14%), UK (12%) e Germania (8%). Secondo i risultati del sondaggio, un quarto (25%) dei travel manager in tutta Europa ritiene che organizzare viaggi aziendali sostenibili richieda un grande sforzo, ma la pensano diversamente i manager finanziari: solo il 10% dichiara che sia necessario un forte impegno. Dalla ricerca emerge che, in tutta Europa, i maggiori ostacoli all'adozione di una politica di viaggio aziendale green sono la mancanza di buy-in della leadership (15%) e l'assenza di una mission aziendale definita (12%), seguita dal poco coinvolgimento dei viaggiatori (10%). In Italia, le difficoltà risultano essere la mancanza di priorità nella leadership (18%) e di conoscenze personali o formazione su temi di sostenibilità (16%). In Italia il 39% dei travel manager ha dichiarato di non disporre di dati o informazioni in grado di fornire un quadro accurato dell'impatto dei loro viaggi aziendali. A livello europeo tutte le altre nazioni prese in esame hanno espresso meno difficoltà nel reperimento di dati, con Spagna, Paesi del Nord e Benelux (34%), Francia (31%) e Regno Unito (29%) prima della Germania (27%), che risulta avere accesso a informazioni con più facilità.
(Per maggiori informzioni: https://www.concur.it/)