Travel Consul, network globale di agenzie di marketing, comunicazione e rappresentanze dell’industria turistica ha elaborato un’indagine, condotta nell’ultima decade di maggio 2020, tra oltre 900 professionisti di viaggi (tour operator e agenzie di viaggi) nei principali mercati internazionali.
L’analisi ha messo in evidenza come a causa dell'incertezza della situazione il 37% delle prenotazioni di viaggi è stato spostato al prossimo anno.
Il dato confortante è che, ad oggi, una buona percentuale dei clienti, il 31%, sta considerando di confermare il proprio viaggio verso le destinazioni prenotate in origine. Anche a livello globale si segue questo trend incoraggiante: 4 clienti su 10 vogliono mantenere inalterata la propria scelta.
La survey ha avuto anche lo scopo di sondare il terreno circa la propensione dei clienti a prenotare viaggi futuri: in questo senso, il clima di incertezza è più forte in Italia, dove più della metà dei partecipanti al sondaggio (58%) dichiara che i clienti stanno ancora aspettando di capire come evolverà la situazione prima di prenotare nuovamente un viaggio.
Tra gli aspetti evidenziati si sottolinea la reattività delle agenzie in termini di decisioni prese in tempi di emergenza. Fra queste, il focus in Italia è su programmi di formazione (53%), la progettazione di nuovi prodotti (39%), investimenti in tecnologia revisione condizioni di viaggio e modelli di business.
In relazione a come Enti ed uffici del turismo possano aiutare gli operatori turistici nella fase di recupero, la risposta più frequente a livello globale - Italia compresa - è stata "introducendo certificati di salute a disposizione degli agenti di viaggio così da far percepire ai clienti che le destinazioni sono sicure dal punto di vista sanitario" espressa da due intervistati su tre. Nel nostro Paese è questa la risposta data dal 58% del campione, seguita dal rilascio di dati puntuali (52,67%) e dall’opportunità di effettuare marketing campaign rivolte ai consumatori e finalizzate alla prenotazione (50,67%).
Per quanto riguarda l'interazione con i clienti durante l'emergenza, è facilmente intuibile come la comunicazione via e-mail sia stata prediletta (in Italia il 39,33% del campione lo usa come canale principale). È interessante notare come il tradizionale telefono sia stato il secondo canale più utilizzato (il 20%). Sebbene guadagnino popolarità, le videoconferenze e le chat rappresentano meno del 24% dei metodi di interazione delle agenzie con i clienti. La classificazione è la medesima anche negli altri mercati.
Per quanto riguarda le prime tre fonti di dati utilizzate per reperire informazioni durante la crisi, gli operatori turistici e le associazioni delle agenzie di viaggio guidano la classifica (69% come media globale, 79,33% a livello nazionale).
Nel dato italiano spicca l’autorevolezza dei media di settore, utilizzati dal 63,3% degli intervistati per informarsi in questo frangente; gli uffici del turismo al terzo posto, con il 47,3%.
In merito alla domanda relativa ai quali attività svilupperanno maggiormente gli attori della distribuzione nel corso del 2020, l’85% degli intervistati ritiene che la modifica delle politiche o dei termini e condizioni di cancellazione rientrerà tra le loro priorità. Altri elementi segnalati sono la creazione di nuove partnership (70%) e l’espansione dei canali di comunicazione con i clienti (69%).
Il 50% degli italiani interpellati ha risposto che con buona probabilità prenderà in considerazione nuovi hotel; il 41% lo ritiene quasi una necessità. La tendenza all’innovazione si nota anche in termini di approccio a nuove destinazioni: il 44% degli intervistati considererà sicuramente nuove mete, il 46,67% lo ritiene molto probabile, invece si registra una minore propensione a cambiare fornitori, privilegiando partner affidabili o comprovati.
Per quanto riguarda le attività per accelerare la fase di recupero, i social media sono in cima alla lista con il 71% degli intervistati, cui seguono le attività campagne di comunicazione in collaborazione con enti del turismo e partner commerciali (36%), seguiti dal comparto digital con il 35% con evidente attenzione alle potenzialità di conversione alla vendita. Anche a livello globale le attività social risultano strumento prediletto (65%) tallonate dalle attività digital (51%).
( Per maggiori informazioni: www.travelconsul.com)