Possibili 422mila occupati in meno nel 2020, la metà dei quali nel turismo secondo le previsioni dei fabbisogni occupazionali di Unioncamere. Le prime stime presentate nel report considerano uno scenario intermedio di progressiva uscita dalla crisi e di ripresa delle attività economiche entro il mese maggio, senza comunque tener conto dei possibili effetti delle misure a sostegno dell’economia che saranno attivate a livello nazionale ed europeo, dal momento che sono ancora in via di definizione.
Dall’analisi dei principali comparti produttivi, in particolare, si evidenzia una flessione stimata di 113mila unità nell’industria e di circa 309mila nei servizi. Il turismo risulta il settore maggiormente in sofferenza, con un calo stimato nel 2020 di 220mila occupati. Per quanto riguarda i servizi, oltre al dato del turismo si segnalano importanti riduzioni degli occupati nel commercio (-72mila unità), nei servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone (-24mila unità) e nel trasporto e logistica (-18mila unità). I settori per i quali si può prevedere un saldo positivo sono quelli della sanità (+26mila unità), dei servizi ICT (+8mila unità) e le industrie farmaceutiche (+1.200 unità).
(Per maggiori informazioni:www.unioncamere.it)