Il 19 ottobre al MAXXI il Presidente di Federculture Andrea Cancellato e il Direttore Generale Claudio Bocci hanno presentato il Rapporto annuale dal titolo “Impresa Cultura” dal quale è emerso che dopo anni di immobilismo la cultura è tornata ad essere al centro del dibattito. Lo dimostra la crescita del 4% della spesa delle famiglie italiane per cultura e ricreazione , nel 2015 pari a 67.8 miliardi di euro che è aumentata del 6% rispetto al 2013. Aumentano coloro che vistano i musei e le mostre (+7%), che vanno a teatro (+4%) e ai concerti (+6%).
In Italia il turismo culturale, costituito per il 60% dagli stranieri, cresce del 7% in termini di arrivi e del 5% nelle presenze. Tuttavia, arrivi e presenze sono ancora fortemente concentrati in alcune regioni e gran parte delle numerose attrattive del territorio, in particolar modo ancora una volta al Sud, non sono adeguatamente valorizzate”. Ne è indicatore il fatto che il 64,5% della spesa turistica degli stranieri si concentra in cinque regioni (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana, Campania), con differenze molto significative: in Lombardia i turisti stranieri hanno speso 6 miliardi di euro e in Sardegna esattamente un decimo, 600 milioni. Un analogo problema di concentrazione si registra sul fronte dei visitatori dei musei che per l’86% si riversano in cinque regioni - Lazio, Campania, Toscana, Piemonte, Lombardia - con i siti del Lazio che ne accolgono quasi 20 milioni, quelli della Campania e Toscana circa 7 milioni ciascuna, mentre in molte altre regioni, come Basilicata, Abruzzo, Calabria, se ne registrano poche centinaia di migliaia. Dunque, seppure ci sia un’inequivocabile tendenza all’investimento e alla promozione della crescita del settore e una chiara disponibilità a considerare la cultura come un valore per il Paese è necessario approfondire e intensificare le azioni intraprese per renderle più efficaci nel raggiungimento degli obiettivi.
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