Un “protezionismo turistico” che rischia di danneggiare l’Italia
Le recenti notizie provenienti dagli USA che sconsigliano viaggi in Italia a causa della crisi pandemica hanno nuovamente innalzato il livello di preoccupazione degli operatori spingendo Confindustria Alberghi a rivolgersi direttamente al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Nella lettera inviata al Ministro Di Maio e per conoscenza al Ministro Garavaglia, le aziende alberghiere di Confindustria hanno portato all’attenzione delle Istituzioni lo sconcerto degli operatori.
L’ennesima doccia fredda che ci ha spinto a richiamare l’attenzione del Ministro Di Maio. La destinazione Italia viene classificata ad alto rischio malgrado l’imponente sforzo, di imprese e cittadini, che ha permesso di contenere la diffusione del virus – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
È ingiusto e fortemente penalizzante quello che si sta prospettando, soprattutto dopo aver ampiamente dimostrato la capacità delle nostre imprese di saper operare nel pieno rispetto delle norme vigenti con grandissima efficacia nella prevenzione e gestione del rischio pandemico.
L’alert statunitense rischia di diventare un precedente per altri paesi che potrebbero decidere di adottare la medesima linea. Un “protezionismo turistico” che rischia di danneggiare l’Italia fortemente vocata al turismo internazionale.
Nel corso della crisi abbiamo dimostrato grandissimo senso di responsabilità e capacità di affrontare e gestire il rischio, per questo non possiamo permetterci lo stigma della pandemia. Imprese e famiglie che vivono anche e soprattutto grazie al turismo internazionale non possono veder cancellati, con un colpo di spugna, gli immensi sacrifici sostenuti in questi mesi – conclude la Vice Presidente Colaiacovo.