Il presidente di Confidustria Assotravel Andrea Giannetti è molto critico nei confronti della cosiddetta tassa di “scopo” che i sindaci delle città italiane possono introdurre.

"Una tassa che va a incidere sul prezzo di contrattazione è logico che non faccia bene — sostiene Andrea Giannetti, presidente nazionale di Assotravel, che riunisce gran parte dei tour operator — . E’ inutile fare i confronti con tante altre metropoli che hanno imposizioni simili, perché il paragone non regge: in gran parte di quelle città, da Londra a New York, ci sono imposte che riuniscono numerosi tributi che qui invece si pagano separatamente. Inoltre, Roma e Firenze sono state le prime a inventarsi il ticket sui pullman, ma in questi anni gli imprenditori del settore non hanno visto stornare neanche un centesimo a favore dei turisti. E’ chiaro che adesso un parere favorevole alla tassa di scopo non potremo mai darlo".

C’è poi il problema della riscossione, che i tour operator vedono cadersi sulle spalle:"E’ logico che dovremo essere noi — continua Giannetti — a incassarlo dai gruppi e poi versarlo a parte agli alberghi. O si pensa che ogni turista di una comitiva da cento persone si fermi a fare il check out prima di partire?"