Con la stagione estiva ormai a pieno regime, dichiara il Presidente di Assointrattenimento Luciano Zanchi, per gli imprenditori delle discoteche si ripropongono i temi caldi di ogni estate. E’ senza dubbio il periodo in cui si concentra il più alto tasso di abusivismo e in cui le amministrazioni devono vigilare sui locali di divertimento e, in nome della sicurezza, denunciare quelli illegali.

Ma non solo: da qualche anno gli operatori del settore, prosegue Zanchi, si trovano a dover affrontare la questione dell’imposta sugli intrattenimenti (16% per imposta e 22% per Iva) da pagare ogni qualvolta si organizzano serate in discoteca con musica “registrata” anziché dal vivo.

 

Ma il capolavoro e quindi la singolare trovata, si realizza quando, al fine di evitare l’assoggettamento al tributo, è sufficiente che la musica dal vivo venga cronometrata da S.I.A.E. in misura pari o superiore al 50% del tempo di apertura del locale.

Tutto ciò non può che definirsi paradossale ma, molto spesso, costituisce potere per la stessa S.I.A.E. di barattare l’imposta con maggiori importi forfettari di diritto d’autore.

E’ opportuno ricordare che 1^ Commissione Tributaria di Savona ha emesso numerose sentenze evidenziando che l'attuale normativa nazionale prevista dal Decreto Legislativo 26 febbraio 1999, n. 60 in materia di imposta sugli intrattenimenti, è in aperto contrasto con l'art. 401 della Direttiva CEE del 28 novembre 2006 n. 112.

Per evitare il protrarsi di questa anomalia, in contraddizione con la direttiva comunitaria che pone il divieto per gli Stati membri di applicare oltre all’Iva altri tributi con il carattere d’imposta sul volume d’affari, sollecitiamo, conclude Zanchi, l’intervento del Governo affinchè abolisca al più presto una tassa iniqua che grava pesantemente sulle nostre imprese.

Per ultimo si segnala il grave peso dei costi generati da S.I.A.E. che, con particolare virulenza e con cadenza quasi giornaliera esegue accessi presso le imprese dell’intrattenimento con particolare interesse alle località turistiche sia marine che montane, dipingendo la categoria delle imprese del divertimento con un immagine di incalliti evasori.

Tutto ciò ovviamente avviene soltanto nei locali dotati di ogni possibile genere di autorizzazione amministrativa e delle più ampie dotazioni di sicurezza, dimenticando invece tutte le attività abusive che vengono svolte con grave rischio dei partecipanti e concorrenza sleale per le imprese del settore autorizzate.

(Per maggiori informazioni: segreteria@assointrattenimento.it