Il presidente di Anef Valeria Ghezzi: c’è maggiore attenzione rispetto al recente passato, ora attendiamo l’approvazione del decreto attuativo sulla vita tecnica degli impianti di risalita
«E’ fondamentale che il governo approvi il decreto attuativo alla legge “Slocca Italia” del 2014 per il superamento della normativa sulla vita tecnica degli impianti di risalita, o quantomeno una nuova proroga, prima dell’ormai imminente avvio della stagione invernale, onde evitare pesanti ricadute negative sul nostro settore e di conseguenza sull’intero sistema turistico della montagna italiana. Nelle ultime settimane c’è stata un’incoraggiante attenzione, da parte del Ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti, verso questo tema. Speriamo che ciò si traduca presto in una soluzione definitiva ad un problema che si trascina da anni». E’ quanto afferma Valeria Ghezzi, presidente nazionale di Anef, l’associazione che riunisce gli imprenditori funiviari riconosciuta e aderente a Confindustria, a seguito della riunione della commissione tecnica di garanzia, istituita a supporto della struttura ministeriale per valutare le normative in materia e composta da esperti del settore funiviario.
«Rispetto al recente passato – aggiunge Valeria Ghezzi – abbiamo notato un positivo cambio di passo, che speriamo porti alla rapida adozione di provvedimenti utili a risolvere le problematiche che affliggono gli operatori. Ad iniziare, ovviamente, dalla così detta vita tecnica degli impianti di risalita: in base alla legge vigente, infatti, seggiovie, funivie, sciovie e skilift dovrebbero essere smembrati e sostituiti da nuovi impianti, dopo quarant’anni. Una norma, questa, resa obsoleta dai progressi tecnici soprattutto in materia di sicurezza e già superata nel resto d’Europa e anche in Alto Adige. Si tratta, quindi, anche di garantire a tutte le società le stesse condizioni, evitando distorsioni alla libera concorrenza».
«In questi ultimi anni – ricorda Valeria Ghezzi - è stato solo grazie al sistema delle proroghe che alcune delle strutture a fune hanno potuto continuare a rimanere in servizio. L’approvazione del decreto attuativo metterebbe fine a questa situazione di incertezza e rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per le stazioni sciistiche che, in questo modo, non si troveranno a dover far fronte a costi di gestione elevati per la sostituzione degli impianti in scadenza». «Voglio anche ricordare – conclude il presidente nazionale di Anef – che il nostro comparto è essenziale allo sviluppo turistico della montagna. Stando alle statistiche europee, infatti, ogni euro di fatturato delle nostre società ne genera da cinque a sette nell’indotto (alberghi, ristoranti, scuole di sci, negozi), con effetti analoghi anche sull’occupazione: per ogni addetto degli impianti ve ne sono cinque nella filiera».
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