Vinella (Anav), nel 2020 persi 1,8 mld, il 2021 si apre con un ulteriore calo del 30%. Allarme per i 30mila addetti
«Il trasporto commerciale con autobus, nel primo semestre del 2021, chiuderà con ulteriori perdite rispetto allo stesso periodo del 2020, con punte anche del 30%. Un dato negativo che si somma a un calo di fatturato nel 2020 superiore al 70% con perdite complessive di oltre 1,8 miliardi di euro», dichiara Giuseppe Vinella, presidente di Anav, l’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori aderente a Confindustria.
«È necessario prevedere un ristoro di almeno 300 milioni di euro per le perdite dei settori del trasporto commerciale con autobus al fine di accompagnare e sostenere la fase di ripresa in un’ottica che non sia solo di recupero, ma di rilancio e sviluppo».
Il perdurare del blocco della circolazione tra le Regioni costituisce un ulteriore e grave elemento di danno per le imprese del settore che esercitano autolinee interregionali e trasporti turistici.
Il trasporto commerciale di passeggeri con autobus è una parte fondamentale dell’economia del nostro Paese. “Nel periodo pre-Covid, le autolinee commerciali fatturavano 400 milioni di euro all’anno impiegando 1.700 autobus e 3.500 addetti - sottolinea Vinella -, il settore del noleggio autobus fatturava, invece, 2,2 miliardi di euro impiegando 24.000 autobus immatricolati e 25.000 addetti.
Una misura importante e di possibile immediata applicazione sarebbe quella di ripristinare il rimborso delle accise sul gasolio per gli autobus Euro III ed Euro IV, rimborso escluso dalla manovra economica 2020, ed estendere l’applicazione del beneficio anche al gasolio impiegato nello svolgimento di servizi di noleggio con conducente. In generale, c’è poi bisogno che questi settori vengano maggiormente considerati nel PNRR. Nessun stanziamento è previsto, per esempio, per la transizione digitale ed energetica per un Paese che vede un parco circolante composto per quasi il 56% da veicoli di classe ambientale fino ad Euro IV e con una vetustà media di almeno 12 anni (tra le più elevate d’Europa)”.
Altra grande assente nel piano, secondo Anav, è la voce relativa alle infrastrutture dedicate all’intermodalità dei passeggeri, elemento fondamentale del sistema trasporti poiché dalla loro qualità dipende l’attrattività del sistema intero. Può essere dunque considerato, a tutti gli effetti, un driver di sostenibilità ambientale.
È inoltre arrivato il momento di mettere fine all’annosa questione della tariffazione degli accessi degli autobus alle ZTL urbane, che richiede annualmente al settore circa 100 milioni di euro l’anno.
«Occorre riconoscere formalmente le imprese che svolgono servizi di trasporto commerciale e di noleggio autobus con conducente quali “imprese turistiche” ai sensi del D. Lgs. n. 79/2011 - Codice del Turismo, ricomprendendole a pieno titolo nella nozione più ampia di “settore turistico”, insieme con gli altri operatori della filiera (agenzie viaggio, tour operator, alberghi, ecc.), ai fini dell’accesso al complesso delle misure economiche di sostegno adottate per il settore turismo».