Tre viaggiatori su cinque intendono prenotare un viaggio nei sei mesi successivi alla revoca delle restrizioni di viaggio previste dai governi locali secondo l’analisi di Expedia sui cambiamenti che attendono il settore del travel nei prossimi mesi. Se la pandemia da coronavirus in corso ha avuto conseguenze eccezionali sul settore del turismo – che genera 9.300 miliardi di dollari all’anno – secondo l’ultima ricerca della società di consulenza Wakefield Research, i viaggiatori sono intenzionati a riprendere la loro attività appena sarà possibile e l’industria deve farsi trovare pronta.


Per quanto riguarda l’Europa, la preferenza per i viaggi all’interno del territorio nazionale è più pronunciata in Spagna (42%) mentre la tendenza a viaggiare da soli cresce in Francia (25%). D’altra parte, i viaggiatori tedeschi e britannici intendono intraprendere più viaggi internazionali (18% e 14% rispettivamente) rispetto a quelli di altri paesi.
In Italia, ad esempio, cresce la volontà di rimanere all’interno dei confini nazionali: secondo l’Enit il 58% degli italiani sta programmando almeno un soggiorno in autunno, mentre già il 33% pensa alle vacanze di Natale.
I nati dagli anni ’80 in poi, secondo la ricerca, sono anche due volte più propensi a visitare una città e contesti urbani rispetto a chi appartiene ad altre fasce d’età e sono molto attenti all’impatto sull’ambiente quando scelgono un viaggio. Altro capitolo rilevante è quello legato all’ecommerce. La pandemia ha velocizzato il passaggio dagli acquisti nei punti vendita fisici a quelli digitali di 4-6 anni, e la ricerca Wakefield ha rilevato che più del 70% degli intervistati preferisce prenotare il primo viaggio indirettamente, e oltre il 50% ha dichiarato che intende acquistare su siti di prenotazione di terze parti.

(Per maggiori informazioni:www.expedia.it)