Secondo i dati di Future4Tourism di Ipsos per i programmi di viaggio degli italiani domina ancora l’incertezza. Negli anni passati le vacanze estive erano irrinunciabili per oltre 7 italiani su 10; per quest’estate solo 1 italiano su 2 è certo di concedersi un periodo di ferie nei prossimi mesi. Nonostante i dati non siano rassicuranti per gli operatori, l’allentamento delle misure restrittive e una curva dei contagi che appare sotto controllo hanno comunque riacceso negli individui qualche speranza di poter godere del riposo estivo: ad aprile erano il 22% coloro che non prevedevano alcun periodo di vacanza; ora si sono ridotti al 16%.

Le prossime settimane saranno cruciali per sbloccare la situazione. Per gli operatori con strutture sul territorio italiano la riduzione della quota dei vacanzieri complessivi potrebbe essere quasi del tutto compensata dal fatto che gli italiani quest’anno sceglieranno di rimanere nel Belpaese per le loro vacanze. Certo rimane forte l’incognita degli stranieri che solitamente affollano durante l’estate le spiagge italiane, i laghi e le città d’arte. La vacanza estiva degli italiani è per eccellenza una vacanza balneare e così sarà anche per il 2020. I non amanti del mare, che fino allo scorso anno prediligevano visite culturali in città d’arte, spesso europee, rimarranno in Italia, scegliendo altre tipologie di vacanze: montagna, ma soprattutto collina, campagna e laghi. Dopo tanto tempo chiusi in casa, gli italiani vogliono vacanze quanto più possibili all’aria aperta, che consentono anche un migliore distanziamento, almeno in teoria. Nell’estate 2020 ci sarà anche una revisione delle scelte relativamente agli alloggi, gli hotel, b&b e agriturismi registreranno un calo in favore di case in affitto e campeggi, sia per ragioni di gestire al meglio il distanziamento, sia per gli aspetti economici.Le vacanze balneari non saranno come quelle degli anni passati, le limitazioni previste o ipotizzate per la fruizione delle spiagge nell’estate 2020 infastidiscono i fruitori degli arenili tanto che molti rinuncerebbero o sarebbero in dubbio se fare la vacanza. E anche per chi ci andrà, il fastidio potrebbe essere tale da pregiudicare la soddisfazione per l’intera esperienza,  più importante  di eventuali aumenti di costo, in qualche modo attesi. Alla vacanza si rinuncia a fatica, ma si è concordi nell’adattarla alle circostanze.

( Per maggiori informazioni: https://www.ipsos.com/it-it/il-turismo-al-tempo-del-covid-19-parte-3)