Dai risultati dell’ottava edizione del Country Index di Future Brand emerge che  Giappone, Norvegia e Svizzera occupano le prime tre posizioni della classifica, Inghilterra, Stati Uniti e Australia precipitano; Slovacchia, Lussemburgo e Nigeria sorprendono.
Quest'anno l'Italia è l'unica nazione del G7 a scalare la classifica del FutureBrand Country Index, guadagnando 4 posizioni rispetto al 2014. Si conferma al primo posto per la ricchezza dei “punti di interesse storico” e il “patrimonio artistico” e la cultura” ed è il Paese più ambito come meta turistica.


E’ prima anche per la qualità e l’ampiezza dell’offerta enogastronomica della sua cucina (torniamo a scavalcare i cugini francesi che erano primi nel 2014).. Dal punto di vista della produzione, l’Italia ottiene un buon punteggio come Paese di “prodotti autentici” (3° posto); arriva al 6° posto per "prodotti unici" e al 7° per “intenzione di acquisto”. Nonostante le promesse relative a investimenti in innovazione e tutela ambientale,
l'Italia al momento è ferma al 46° posto nella dimensione che riguarda la tutela ambientale. Dietro di noi c’è la Malesia che di recente ha assunto una netta posizione contro l’esportazione dei rifiuti provenienti dai Paesi occidentali.
Più preoccupante per un Paese che fa affidamento sul turismo, è la 44a posizione occupata dal Belpaese nel parametro relativo alla “Tolleranza”, un altro dei fattori chiave che determinano la valutazione positiva di un Paese e il desiderio di visitarlo o di acquistare i suoi prodotti.
Come terza economia dell’Eurozona, l'Italia sta affrontando anche una seria battaglia economica che, se dovesse fallire, potrebbe incidere sulla solidità dell'economia europea nel suo complesso. Nell’Index, l'Italia si colloca al 33° posto nel ranking "Good for Business", dimostrando di avere un buon margine di miglioramento.
Infine, è al 37° posto nella classifica della tecnologia avanzata dietro la Slovacchia, giudicata più smart, e appena sopra al Sudan. I Paesi che ambiscono a rafforzare il proprio brand devono ottenere un punteggio elevato nel parametro relativo alla “Qualità della vita”; l’Italia è 28a, dimostrando anche in questo caso di avere ancora molto da fare.

Le percezioni relative alla "Tolleranza" sono aumentate in tutti i primi 10 Paesi, diventando uno dei fattori più importanti nel determinare in quali nazioni le persone desiderano viaggiare o trasferirsi a vivere o fare affari.
I nuovi Brics: Slovacchia, Perù, Ungheria e Romania sono saliti tra le 12 e le 24 posizioni ciascuno. I punteggi relativi a: “Qualità della vita”, “Attenzione per l’ambiente” e l'appeal dei prodotti "Made in" di queste nazioni sono aumentati considerevolmente.
Consapevolezza ambientale = migliore qualità della vita: le percezioni legate alla “Tutela dell’ambiente" di un Paese sono strettamente correlate alla percezione di "Salute e istruzione", "Standard di vita" e "Tecnologia avanzata". Osservando i quattro Paesi che hanno migliorato significativamente il proprio punteggio nella dimensione “Tutela dell’ambiente" (Giappone, Finlandia, Norvegia e Nigeria) si nota come questo produca risultati positivi anche sulle percezioni legate alle dimensioni appena citate. Per contro, l’assenza di un concreto impegno da parte degli Stati Uniti nei confronti dei temi ambientali ha contribuito al suo crollo nella classifica.


(Per maggiori informazioni: https://www.futurebrand.com)