L’emergenza Coronavirus e la quarantena forzata hanno costretto più di 9,6 milioni di famiglie italiane a cancellare o rimandare impegni che avevano in programma in questi mesi e per i quali avevano già sostenuto delle spese; è questa la prima delle evidenze emerse dall’indagine che Facile.it ha commissionato all’istituto mUp Research in collaborazione con Norstat. Quelli primaverili sono, per tradizione, i mesi in cui hanno luogo molti matrimoni, comunioni, cresime o compleanni.
Dall’indagine di Facile.it è emerso che più di 5,1 milioni di famiglie (pari al 27,6% dei nuclei familiari italiani) hanno dovuto annullare i festeggiamenti per via del Covid 19, anche se avevano già sostenuto, in parte o in toto, i costi legati alla ricorrenza. Sono molte, il 34,8%, anche le famiglie italiane che, secondo l’analisi di Facile.it, sono state costrette ad annullare una vacanza che, in tutto o in parte, avevano già pagato. Analizzando nel dettaglio queste componenti, l’indagine ha messo in evidenza come il 20,8% dei nuclei familiari non abbia potuto usufruire del biglietto aereo, navale o ferroviario. Come forma di rimborso, nel 35% dei casi è stato dato un voucher da poter riutilizzare in un’altra data, percentuale che sale fino a raggiungere il 40,6% nel Sud e nelle Isole e al 43,6% presso le famiglie composte da 4 o più persone. In oltre 1 famiglia su 4 (25,5%), tuttavia, non si è ottenuto alcun rimborso. Continuando ad analizzare i dati dell’indagine, emerge che il 13,7% dei rispondenti ha dichiarato che nella propria famiglia è stato necessario annullare prenotazioni fatte in hotel e B&B. In questo caso, il 35,5% dei nuclei familiari interessati ha ottenuto dalla struttura ricettiva un rimborso completo, mentre al 32,6% è stata data la possibilità di cambiare la data di check-in per una futura.Tra i numerosi impegni che gli italiani hanno dovuto annullare, ci sono anche la partecipazione ad eventi, manifestazioni, congressi, concerti, fiere e spettacoli: il 25,2% delle famiglie italiane ha dovuto annullare o rimandare queste attività a causa della pandemia. Nello specifico, il 12,3% dei rispondenti non ha potuto assistere a concerti o spettacoli teatrali, percentuale che sale al 14,1% nel Nord Ovest, fino a sfiorare il 16% nel Centro Italia. Nel 49,2% dei casi è stata data la possibilità di riutilizzare quanto già acquistato in un’altra data, mentre nel 33,6% dei casi non si è ottenuto alcun rimborso. Il 7,8% delle famiglie ha dovuto poi disdire la propria partecipazione ad eventi sportivi, valore che raggiunge il 10,5% nei nuclei con 4 o più componenti e sale fino al 10,8% nelle famiglie in cui sono presenti figli minorenni.
(Per maggiori informazioni: www.facile.it)