Nel governo prevale la linea del rigore: Natale e Capodanno senza cenoni, veglioni e con le piste da sci chiuse. Le vacanze sulla neve saranno vietate anche nelle zone gialle, per evitare di ripetere gli errori commessi l’estate scorsa e per non favorire una possibile terza ondata pandemica. Anche se il governo sta lavorando ad una iniziativa europea. L’idea è di consentire l’apertura degli impianti alla fine di gennaio, se i numeri continueranno a essere sotto controllo, con l’arrivo del vaccino.

Sembra impossibile che possa essere accolta, anche nelle regioni che si troveranno in zona gialla, la richiesta dei governatori che avevano sollecitato la riapertura degli impianti da sci sia pure con il 50% della capienza, la mascherina obbligatoria e gli ingressi scaglionati. Intanto, con il Dpcm del 3 dicembre, l’obiettivo del governo per Natale e le festività è favorire i consumi, ma nel rispetto dei protocolli. Non saranno aperti i ristoranti la sera e una nuova stretta arriverà anche nelle zone gialle. Anche per le riaperture del commercio, la linea delle prudenza porta a procedere per step, mantenendo le limitazioni fino a metà dicembre, per poi allentare la presa, spostando di qualche ora il coprifuoco.

( Per maggiori informazioni: www.governo.it)