La Commissione europea il 2 aprile ha presentato lo strumento SURE  che ha lo scopo di finanziare i meccanismi nazionali di supporto al reddito dei paesi più colpiti dalla crisi relativa all’emergenza COVID-19.

Lo strumento, di carattere temporaneo, potrà raggiungere un valore complessivo di massimo 100 miliardi di euro. Questo si basa su un sistema di prestiti da concedere agli Stati Membri per sostenere i regimi nazionali di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e per i lavoratori autonomi. Per raggiungere il valore indicato di 100 miliardi di euro, la Commissione potrà fare ricorso a prestiti sui mercati internazionali dei capitali e agli istituti finanziari in nome dell’Unione europea. Possono fare richiesta di prestito gli Stati Membri che dimostrano un aumento della spesa pubblica, dal 1 febbraio 2020, collegata al finanziamento di misure atte a contrastare la perdita di reddito dei lavoratori o misure similari, direttamente legate all’epidemia COVID 19.

A seguito della richiesta di assistenza finanziaria da parte di uno Stato membro, la Commissione consulterà lo Stato Membro interessato per la verifica dell’entità effettiva dell'aumento della spesa pubblica e valuterà le condizioni del prestito, tra cui l'importo, la durata del rientro, l’interesse e le modalità tecniche per l’attuazione. Sulla base di tale consultazione, la Commissione presenterà al Consiglio una proposta per l’assistenza finanziaria. 

La Commissione prevede delle norme prudenziali da applicare al portafoglio di prestiti. In particolare, la quota di prestiti concessi ai tre Stati membri che ne ricevono l’importo maggiore non potrà superare il 60% dell’importo massimo erogabile (il 60% di 100 miliardi euro); qualora uno Stato membro non riuscisse a effettuare un rimborso, la Commissione potrà estendere i prestiti contratti a nome dell’Unione. 

Viene richiesto agli Stati membri di contribuire allo strumento mediante forme di garanzia a sostegno dei prestiti. I contributi degli Stati membri sono erogati sotto forma di garanzie irrevocabili, incondizionate e su richiesta. L'assistenza finanziaria verrà, dunque, messa a disposizione solo dopo che tutti gli Stati membri abbiano contribuito allo strumento tramite le garanzie, per almeno il 25% dell’importo massimo di 100 miliardi di euro.   

Spetterà Consiglio e agli Stati Membri dare attuazione all’iniziativa. Dovrebbe esserci una prima discussione il prossimo 7 aprile all’Eurogruppo, in formato inclusivo, con tutti i Ministri delle Finanze dell’UE. 

(Per maggiori informazioni: https://mailchi.mp/2fc8568eea04/oggi-in-europa-daily-brief-3-aprile-2020?e=881795000e