La Camera ha approvato mercoledì 10 luglio, senza alcun voto contrario, il ddl turismo che conferisce al governo il potere – la delega, dunque – “per l’adozione di uno o più decreti legislativi in materia di turismo, che saranno adottati su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, del ministro per la Pubblica amministrazione e del Mipaaft, di concerto con il Mef e con gli altri ministri competenti”, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, contiene una serie di indirizzi: oltre al tema delle professioni, sono previsti interventi e disposizioni che regolino settori come il turismo sostenibile, quello sanitario e termale, rurale, esperenziale, l’ittiturismo e il turismo delle radici.

Nella legge delega viene messo, poi nero su bianco il coordinamento per il recepimento e l’adozione della normativa europea, l’armonizzazione delle leggi nazionali con il diritto Ue, la semplificazione e riduzione degli oneri burocratici per la creazione di nuove imprese turistiche, maggiore trasparenza e la spinta sul digitale.

E ancora: lo sviluppo di un modello di turismo accessibile, l’istituzione di una Scuola nazionale di alta formazione turistica e la promozione di progetti intermodali per la mobilità slow a fini turistici, con particolare riferimento a ciclovie, cammini, servizi ferroviari turistici e ciclostazioni.

 

( Per maggiori informazioni: https://www.camera.it/leg18/126?leg=18&idDocumento=1698)