Il 20 giugno al Mibac il presidente di Symbola, Ermete Realacci e il   Segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli, con il coordinamento del Segretario generale di Symbola, Fabio Renzi hanno  presentato il Rapporto 2019 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”. Dallo studio emerge che  la cultura è uno dei motori trainanti dell’economia italiana, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del made in Italy. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, fatto da imprese, PA e non profit, genera quasi 96 miliardi di euro e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere, nell’insieme, 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9% del valore aggiunto nazionale.

Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull’occupazione: il solo Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,55 milioni di persone, che rappresentano il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Nel complesso, quello produttivo culturale e creativo è un sistema con il segno più: nel 2018 cresce il valore aggiunto del 2,9% (a prezzi correnti) rispetto all’anno precedente.

Gli occupati sono 1.55 milioni con una crescita dell’1,5%, superiore a quella del complesso dell’economia (+0,9%). che «L’Italia, come ha ricordato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, vanta la quota più elevata di imprese dei settori culturali in Europa, precedendo Francia, Germania, Spagna e Regno Unito”, “Questo primato si deve a un rapporto molto fecondo nel nostro Paese tra cultura e attività di impresa: la cultura si fa impresa e l’impresa fa cultura.  La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza (10,1%) e occupazione (10,3%.) prodotte,   Roma è seconda per valore aggiunto (9,9%) e terza per occupazione (8,7%) mentre Torino si colloca, rispettivamente, terza (9,2%) e quarta (8,6%). Seguono, per valore aggiunto, Siena (8,8%), Arezzo (7,9%) e Firenze (7,3%), Aosta al 7,1%, Ancona al 6,8 %, Bologna al 6,6% e Modena al 6,4%. In termini di occupazione, la leadership per incidenza dei posti di lavoro sul totale dell’economia appartiene  a Milano, seguita da Arezzo (9 %), poi Roma, Torino, Firenze

Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia – ha commentato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola  un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita. Un’infrastruttura necessaria anche per affrontare le sfide che abbiamo davanti a cominciare dalla crisi climatica. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza, aiuta il futuro e favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva.

Le conclusioni sono state affidate  al Sottosegretario del MIbac Gianluca Vacca il quale ha anticipato che presto al Mibac ci sarà un servizio dedicato alla moda e al design: due settori culturali trainanti per l’economia italiana, sia in casa che all’estero.

 ( Per maggiori informazioni: www.symbola.net)