Il 19 giugno i vertici di Appi (Associazione Parchi Permanenti Italiani) e di Anesv (Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti), aderenti a Federturismo, hanno  presentato  a Roma il libro “L’industria dei Parchi Divertimento: un patrimonio di valore per il territorio”. Dallo studio è emerso il profilo di un comparto in costante sviluppo che conta più di  230 parchi tematici, acquatici e faunistici, che ha sviluppato un giro d’affari di 376 milioni di euro ai quali vanno aggiunti circa 800 milioni di euro dell’indotto, con  18,4 milioni di biglietti venduti ed un trend annuale di crescita a doppia cifra che è stimato intorno al +10%.

E delle potenzialità e del contributo di questo comparto ne è sicuro lo stesso ministro, Gian Marco Centinaio, che ha ospitato la presentazione nella sede del Mipaaft per il quale l’Italia che punta alla clientela alto spendente, deve poter diversificare quanto possibile la sua già vasta offerta e tutta l’area dei parchi tematici di divertimento può diventare una componente di grande appeal per visitatori italiani ed esteri e per valorizzare il territorio.

E Giuseppe Ira, presidente dell’Appi, ha aggiunto di aver stimato che accanto ai 20mila addetti diretti, si registrano almeno 60mila assunzioni stagionali. Possiamo oggi dire, almeno in Europa, di non essere secondi a nessuno e di poter competere con Francia e Germania che pur vantano, in questo settore, numeri molto consistenti.

Gli ha fatto eco Aldo Maria Vigevani, ceo di Gardaland, affermando di stare  lavorando per prolungare sia la stagionalità che i tempi medi di permanenza nei nostri parchi e far sì che la semplice visita si trasformi in una vera e propria vacanza dedicata, generando così positive ricadute su tutto il territorio circostante. Sul fronte dell’hotellerie, lo scorso anno, i parchi tematici di divertimento hanno prodotto 1 milione di posti letto venduti tra alberghi convenzionati e resort interni ai parchi. E la nostra associazione ha stimato che almeno 1.000 strutture ricettive sono coinvolte nel business dei parchi di divertimento. Può bastare il solo esempio dell’area del Garda dove lo scorso anno si sono registrati 5,5 milioni di arrivi, 24 milioni di presenze di cui un buon 40% ha scelto il parco come destinazione.

Giorgio Bertolina, amministratore delegato di Costa Edutainment ha affermato che la sfida è ben presidiare alcuni bacini esteri, in particolare quelli europei, per poi rivolgersi ai mercati lontani come India e Cina. Ma per far questo occorre creare una complementarietà vincente del prodotto-parchi con le altre tipologie d’offerta dell’incoming, dal mare all’arte.

Ed in questa sfida anche i parchi marini possono fare la loro parte, come ha infine ricordato Renato Lenzi, Amministratore delegato di Zoomarine: «I nostri momenti di aggregazione con gli animali – vedi il successo dei giochi coi delfini e i nostri innovativi intrattenimenti come il Music Tube dimostrano che anche le nostre proposte rientrano in quel turismo esperienziale che va molto di moda in Italia e nel mondo.

E sulla valorizzazione del territorio e la combinazione di offerte lavora anche Mirabilandia, come ha confermato il direttore generale, Riccardo Marcante, ribadendo la necessità di intercettare sempre e comunque i trend del momento tra le famiglie e i giovani .

(Per maggiori informazioni: info@parchipermanenti.it)