Il 12 giugno al convegno di Unioncamere su "Imprese e turismo” si è parlato di politica nazionale del turismo, legalità e big data. Dai dati presentati emerge che tra il 2017 e il 2018, l’Italia ha avuto una crescita del 3,2% delle presenze turistiche per una  spesa turistica di 84 miliardi di euro, dei quali il 45,3% si deve al turismo straniero. La crescita di  flussi turistici si è concentrato però solo in alcune destinazioni  e in pochi mesi, al punto che l’Italia, che pure vanta 5 milioni di posti letto, “vende” poco meno della metà dei posti disponibili.  Le presenze sono state 428 milioni e per la prima volta nel 2018 i turisti stranieri hanno superato gli italiani. Hanno speso 3 miliardi solo in prodotti enogastronomici.


Quanto alle scelte di acquisto del pacchetto di viaggio, secondo quanto dimostrano le rilevazioni del Politecnico di Milano, internet detiene il 24% del mercato degli acquisti e il 18% delle transazioni avviene tramite mobile, mentre nel 40% dei casi si ricorre ai social network per decidere la destinazione. Il web, inoltre, influenza le scelte di destinazione della vacanza di 4 turisti su 10, quattro volte di più di 10 anni fa Tuttavia sono le grandi città ad attrarre questa massa di turisti (il 19% si concentra in 5 città) e la destagionalizzazione è ancora un problema serio visto che il 52% dei turisti si concentra nei due mesi estivi. 

(Per maggiori informazioni: http://www.unioncamere.gov.it/P42A4189C160S123/continua-a-crescere-il-turismo-internazionale--ma-premia-solo-alcune-destinazioni-e-si-concentra-in-pochi-mesi--un-viaggio-su-4-si-acquista-via-web.htm  )