Dalla ricerca del Touring Club Italiano sul turismo attivo condotta sulla propria community, composta da circa 300mila persone: il 64% dei rispondenti ha dichiarato di aver fatto negli ultimi 3 anni una vacanza attiva.Tra le diverse attività praticabili, dalla survey emerge la predilezione per le vacanze a piedi, ovvero trekking, escursioni, cammini (67%, possibili più risposte), seguite a distanza dagli sport invernali (31%) e dai tour in bicicletta (24%). Altre tipologie come vacanze in barca a vela (19%), arrampicata (5%), turismo a cavallo (2%) e turismo del golf (1%) presentano preferenze molto inferiori.

La motivazione prevalente per effettuare una vacanza attiva ha poco a che fare con sport e competizioni (1%) o con la sfida con sé stessi (2%) ma ha l’obiettivo di scoprire i territori in modo differente (43%), di soddisfare una passione (28%) e di stare in salute mantenendo il benessere psicofisico (26%).

Per quanto riguarda le destinazioni scelte, gli appartenenti alla community del Touring associano la pratica del turismo attivo all’Italia: il 50% ha scelto per i propri viaggi esclusivamente il Belpaese, il 42% sia destinazioni italiane sia straniere e appena il 9% soltanto l’estero.

Per reperire le informazioni utili al viaggio, le pubblicazioni – cartacee e digitali (42%) – superano i siti web di destinazione (41%), quelli di operatori che si occupano del tema (29%) o le community on line (20%). Solitamente, invece, nelle altre rilevazioni condotte sulle vacanze estive, i siti web sono sempre preferiti alle pubblicazioni: probabilmente, nel caso del turismo attivo, la specializzazione e l’autorità riconosciute a un prodotto editoriale sono un elemento importante cui fare affidamento.

Per la vacanza attiva si parte con il nucleo familiare allargato agli amici (40%), con il nucleo familiare ristretto (36%), con il gruppo di amici (15%) e in solitaria (10%). Analoghe rilevazioni sulle vacanze estive condotte dal Tci sulla sua community mettono in evidenza, invece, un’assoluta prevalenza di viaggi con il nucleo familiare ristretto (65%) e una sostanziale minor rilevanza di tutte le altre opzioni.

La vacanza attiva è considerata solitamente come una vacanza aggiuntiva rispetto a quella principale (55%) mentre per il restante 45% costituisce invece il “viaggio dell’anno”: ciò chiaramente ha un’influenza diretta sulla decisione di quando partire.

Se l’estate (57%) infatti è per tutti il periodo preferito per fare turismo attivo, tale percentuale scende al 46% per chi lo considera un viaggio “in più”, con un processo di destagionalizzazione a favore di primavera (30%) e inverno (16%), mentre sale al 70% per coloro che lo intendono come il viaggio principale a scapito di primavera (16%) e inverno (7%).

Per quanto riguarda la scelta delle strutture ricettive, non ci sono sostanziali differenze – almeno nelle prime posizioni – rispetto ai viaggi tradizionali: la ricettività alberghiera (40%) è la più utilizzata, seguita dalle case in affitto, di proprietà o di amici/parenti (complessivamente 28%). Si riscontra invece una maggior incidenza di campeggi (12%) e agriturismi (9%).

Le regioni la cui immagine è maggiormente associata a una vacanza attiva sono il Trentino-Alto Adige (71%), a grande distanza Toscana e Valle d’Aosta (entrambe al 29%) e Veneto e Lombardia (entrambe al 19%).

(Per maggiori informazioni: www.traveloutdoorfest.it/pdfviewer/web/viewer.html?file=http://www.traveloutdoorfest.it/images/pdf/TRAVELOUTDOORFEST_comunicato_2.pdf)