DISCUSSE EVENTUALI INTEGRAZIONI E MODIFICHE ALLA DIRETTIVA, TRA CUI LA RIDUZIONE DEI LIVELLI DELLE EMISSIONI DI SCARICO

Si è tenuto quest’oggi a Bruxelles, al Conference Centre A. Borschette presso la Commissione Europea, l’incontro del Comitato di lavoro in merito alla Direttiva 2013/53/EU sulle imbarcazioni da diporto e moto d’acqua.

Il Comitato, composto dai rappresentanti dei Ministeri di riferimento degli Stati Membri e dai Tecnici delle principali Associazioni europee e internazionali, è chiamato a discutere su eventuali modifiche e interpretazioni a due anni dall’entrata in vigore della Direttiva 2013/53/EU.

La nuova Direttiva, a partire dal 2016, ha introdotto tutti gli elementi necessari a garantire procedure efficaci per la valutazione della conformità e la marcatura CE, per l'accreditamento degli organismi notificati (gli enti certificatori) e la vigilanza del mercato, incluso il controllo dei prodotti provenienti da Paesi esterni all'Unione, creando un regolamento più coerente per il mercato unico dell'UE.

“In particolare – spiega Stefano Pagani Isnardi, Responsabile dell’Ufficio Studi UCINA Confindustria Nautica, tra i tecnici facenti parte del Gruppo di lavoro, insieme ai rappresentanti di EBI (European Boating Industry) e ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations), l’Associazione europea e mondiale della nautica entrambe presiedute da UCINA Confindustria Nautica - tra le tematiche oggetto di verifica del Comitato c’è allo studio la possibilità di un'ulteriore riduzione dei livelli di emissione dei gas di scarico e l'introduzione di limiti alle emissioni evaporative”.

In merito alla Direttiva, è disponibile una “Guida alla nuova Direttiva sulle unità da diporto 2013/53/UE” realizzata da EBI e ICOMIA in collaborazione con UCINA Confindustria Nautica.

La Direttiva 2013/53/UE

Dopo avere consentito per 15 anni il libero scambio di imbarcazioni, motori e componenti nel mercato unico dell'UE, la Direttiva UE sulle unità da diporto 94/25/CE, modificata dalla Direttiva 2003/44/CE, è stata sostituita dalla Direttiva 2013/53/UE, pubblicata il 28 dicembre 2013.

Dalla prima applicazione della Direttiva nel 1996, il settore della nautica si è evoluto fortemente e numerose innovazioni, come la propulsione elettrica o ibrida, sono diventate più comuni nei vari mercati europei. Grandi sfide ambientali come i cambiamenti climatici e la qualità dell'aria hanno influenzato e continuano a influenzare le politiche europee in ogni settore, incluso il settore della nautica. Inoltre, l'Unione europea ha rivisto il suo approccio alla normativa sui prodotti e ha adottato, nel 2008, il "nuovo quadro giuridico".

La nuova Direttiva include le modifiche determinate dal nuovo quadro giuridico, che introduce tutti gli elementi necessari a garantire procedure efficaci per la valutazione della conformità e la marcatura CE, per l'accreditamento degli organismi notificati (gli enti certificatori) e la vigilanza del mercato, incluso il controllo dei prodotti provenienti da Paesi esterni all'Unione, creando un regolamento più coerente per il mercato unico dell'UE. I requisiti essenziali della Direttiva sono stati aggiornati e resi più chiari per rispecchiare il massimo stato dell'arte nel settore della cantieristica nautica e della produzione di equipaggiamenti.

Come già la Direttiva precedente, il nuovo testo stabilisce le condizioni per la prima vendita e la messa in servizio di unità da diporto, motori e di alcuni componenti in Europa. Tutti gli Stati membri dell'Unione europea, nonché i paesi dello Spazio economico europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e la Svizzera, applicano la stessa normativa. È quindi tassativo conformarsi a tutti gli aspetti della Direttiva UE 2013/53/UE poiché quest'ultima garantisce di fatto l'accesso all'ampio mercato europeo, nel quale i prodotti possono essere commerciati e acquistati liberamente.

 

 

Genova, 22 marzo 2019